“Si conclude un progetto ambizioso che ha toccato tanti comuni della provincia. Grazie alla sinergia che si è riusciti a creare siamo riusciti ad organizzare 18 appuntamenti oltre ad una docu-serie dal titolo Racconta la Guerra. Il nostro ringraziamento va alla Regione Lazio che ha finanziato il nostro progetto, alla Provincia di Frosinone e agli altri comuni che hanno creduto nel nostro programma di iniziative che spaziavano dagli incontri nelle scuole alle escursioni sulla Linea Gustav, a rassegne teatrali e a convegni. Viviamo in un periodo storico in cui le persone che hanno vissuto quei tragici momenti della seconda guerra mondiale iniziano a non esserci più quindi il nostro deve essere un impegno importante per ricordare”.
Con queste parole i rappresentanti dell’associazione Culturale Korinem, Strategie Comuni Aps e Compagnia Errare Persona commentano il lungo cartellone di eventi “La guerra in casa”, da loro ideato. “A tutti loro, e soprattutto alla regione Lazio – dicono gli organizzatori – va il nostro più sentito ringraziamento. Un grazie anche all’Istituto Comprensivo di Esperia, al CAI sezione di Esperia, e all’associazione Nazionale Combattenti e Reduci Federazione Provinciale”.
Il gran finale si è tenuto lunedì 8 agosto a Coreno Ausonio con lo spettacolo sulle Marocchinate “Ninetta e le altre” scritto e diretto da Damiana Leone ed interpretato da Damiana Leone, Anna Mingarelli e Francesca Reina. Il pubblico, con un lunghissimo applauso ha omaggiato le tre attrici. “Tante le emozioni durante la serata dedicata al caro amico Pompeo Terrezza, presidente provinciale dell’associazione Combattenti e Reduci che ha collaborato con noi a questa iniziativa e che è venuto prematuramente e improvvisamente a mancare” dice Gianfranco Onairda dell’associazione Korinem.
Dal pubblico un tributo allo spettacolo: “Una bellissima rappresentazione. Per troppo tempo crimini nascosti e tenuti in quarantena per ingiusta ipocrisia maschile di vincitori e vinti. Anche se con notevole, troppo ritardo, queste donne vanno riabilitate ed onorate. Massimo disprezzo a chi ancora oggi fa della donna vittima di guerra”.