Dal 30 settembre scorso l’Accademia Bonifaciana Onlus di Anagni è parte integrante della Federazione Regionale delle Manifestazioni Storiche del Lazio con sede a Palestrina.
A comunicarlo al Rettore Presidente Sante De Angelis è il Segretario Generale della stessa Federazione Maurizio Del Quattro: “Egregio Presidente, ho il piacere di comunicarle che il Consiglio Direttivo di questa Federazione, nella seduta del 30 settembre u.s. ha annoverato fra i propri soci l’ Ente da lei presieduto, pertanto l’Accademia Bonifaciana è parte integrante della compagine sociale della Federazione Regionale delle Manifestazioni Storiche del Lazio a partire da questa data – scrive il Segretario Generale – oltre tutti gli eventuali benefici che da questa potrà in seguito usufruire, è autorizzato anche ad usare il logo della stessa. In attesa di poterla incontrare personalmente le invio cordiali saluti”.
Viva soddisfazione per la Bonifaciana e per tutti gli accademici di ogni grado, a partire dallo stesso Rettore Presidente e del Presidente del Comitato Scientifico, che nel XX anniversario dell’istituzione del premio Bonifacio VIII e nel XIX di fondazione, arriva anche quest’altra ambita meta, grazie al Presidente della Federazione Regionale delle Manifestazioni Storiche del Lazio don Rodolfo Baldazzi, che ha fortemente voluto l’Accademia anagnina all’interno del suo entourage, perché ha avuto modo di conoscere da vicino tutte sue le attività, sia esse culturali, sociali e di rievocazione storica, grazie anche al Presidente Vicario dell’Aiam Alvaro Lepri.
“La nostra Federazione, nata ufficialmente il 29 settembre 2016 – dice don Baldazzi – è il frutto di una precedente attività collaborativa che ha generato la necessità di una organizzazione che mettesse insieme le diverse espressioni associative nel campo storico-culturale della nostra regione e permettesse così ai vari associati di poter condividere le diverse esperienze e trarne le possibilità utili per emanciparci vicendevolmente. Il sentimento che ha caratterizzato fin dall’ inizio questo nostro insieme, è stata l’ amicizia e la stima reciproca che ci ha permesso di andare avanti nonostante le difficoltà che la diversità di opinioni, a volte, ci ha messo a confronto. Al di là di ogni retorica, credo che ogni “insieme” abbia in se stesso un valore, anche per il solo motivo di stare “insieme” indipendentemente da una utilità più o meno materiale; sentirsi “uno” in “tutti” e viceversa dà sapore e valore al nostro vivere e al nostro fare, essere quindi “Federati” sia localmente che in maniere più ampia è sempre comunque un valore. Restare isolati e chiudersi in se stessi accontentandoci di una momentanea autosoddisfazione non è mai un valore, anzi l’ isolamento porta quasi sempre alla monotonia e all’ esaurimento delle risorse e, quindi alla fine di ogni iniziativa. Da ciò deriva la mia prima considerazione: Cos’è una manifestazione storica.
In genere una rievocazione storica – continua Baldazzi – è un’ attività con cui si intende riproporre vicende o situazioni di epoche passate. Spesso è confusa con attività folcloristiche o feste paesane. Tuttavia, malgrado vi siano feste di tipo celebrativo in cui avvengono spettacoli di rievocazione, lo scopo della rievocazione storica propriamente detta, rimane l’ intento di valorizzare e riscoprire le tradizioni storico-culturali di un popolo”.
Parole da sempre condivise e soprattutto divulgate anche dal Rettore Presidente De Angelis, per quelle associazioni del posto che non vogliono uscire dalla propria tana e restare dentro i confini di paese, non collaborando mai o quasi con altri Enti.
“La tentazione, spesso, di dare libero sfogo alla fantasia, allontana le nostre manifestazioni dalla rievocazione storica; l’ uso di materiali impropri, abiti o accessori non aderenti al periodo storico evocato, ricostruzioni tematiche frutto di una personale fantasia, rischiano di trasformare una rievocazione in uno spettacolo da operetta. D’ altra parte limitare la rievocazione storica – dice ancora Baldazzi – ad un semplice evento corredato da un corteo in costume perlopiù formato da “nobili” e qualche spettacolo, senza considerare l’ ambiente, il tipo di vita, di espressione sociale, di cultura del periodo rievocato, snatura il senso stesso di Rievocazione. È proprio tutto un insieme di elementi del quotidiano di una determinata comunità sociale, il suo esprimersi nella produzione di tutto ciò che era necessario alla vita di tutti i giorni, nella creazione di particolari prodotti sia d’arte che di uso comune, compresa tutta la tradizione eno-gastronomica di un territorio, che presa in un determinato periodo e nella celebrazione di un particolare evento della sua storia fa di una manifestazione una rievocazione storica e di questa un patrimonio umano e sociale. Il patrimonio, altro elemento di considerazione, in particolare il patrimonio culturale.
Patrimonio è ciò che ci viene “donato dal padre”, dal dopoguerra in poi il concetto di patrimonio culturale, in particolare per quanto interessa a noi, ha avuto una evoluzione continua, passando dal semplice insieme di monumenti prima a opere d’arte in genere poi, quindi al paesaggio naturale, infine e solo da pochi anni, per patrimonio culturale si intende l’insieme di un ambiente formato dal suo paesaggio, il suo ambiente naturale, il nucleo abitativo di una determinata comunità e la sua composizione, la produzione di tutti quei manufatti artistici o meno che testimoniano la continua opera dell’ uomo ed infine le espressioni di vita quotidiana, culturale, sociale, economica e religiosa di un particolare popolo; quindi la manifestazione storica può considerarsi, senza alcun dubbio e di diritto, appartenente al patrimonio culturale. Dopo questa dissertazione – conclude – mi permetto di proporre, quale impegno futuro della nostra Federazione, non solo la continua valorizzazione della singole manifestazioni, ma un’ azione tesa ad ottenere dall’ Unesco il riconoscimento di patrimonio immateriale dell’umanità delle nostre attività”.