La pubblicazione della Determina regionale con l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per il biodigestore di Anagni di fatto non cambia nulla né accelera le procedure rispetto a quanto già sancito ad ottobre 2022, anzi, la società proponente deve ancora ottemperare ad una serie di richieste, non ancora esaudite, prima di poter procedere alla costruzione dell’impianto.
A spiegarlo è il sindaco Daniele Natalia – in risposta, anche, alle rispettive note inviate a questo giornale da Luca Santovincenzo e Alessandro Cardinali – che dichiara: “la determina AIA regionale G05538 pubblicata ieri non cambia nulla. L’AIA è, infatti, subordinata alla bonifica del terreno poiché, come scritto nel documento, l’ARPA ha individuato nel sito di costruzione materiale contaminante sia direttamente sul suolo che nel sottosuolo e nella falda acquifera.
Inoltre vigono i pareri sanitario e urbanistico contrari del Comune di Anagni emessi da questa Amministrazione; il parere negativo dei Vigili del Fuoco; ed il divieto da parte della Provincia di allaccio in fogna“.
“L’inizio della costruzione – spiega ancora il primo cittadino uscente – è connesso, per di più, all’effettuazione di un sopralluogo congiunto tra tutti gli enti interessati, compreso il Comune di Anagni, che dovranno valutare l’effettiva ottemperanza delle stringenti richieste imposte alla società per la costruzione dell’impianto. Resta, inoltre, ancora da richiedere l’Autorizzazione Unica Ambientale alla Provincia di Frosinone. Resta ferma la volontà dell’Amministrazione di opporsi in ogni grado di giudizio al biodigestore, come ho più volte già detto e con gli atti alla mano che lo dimostrano. Il ricorso al TAR dell’Amministrazione già è in atto e l’Avvocato dell’ente, il Prof. Franco Gaetano Scoca ha ricevuto questa mattina da parte del Comune tutti gli atti necessari per effettuare l’impugnativa della determina regionale. Su questo punto, come da mandato della cittadinanza, non abbiamo minimamente intenzione di cedere”.