Venerdì 14 Luglio prossimo – nella sala consiliare del palazzo comunale di Ferentino – a partire dalle ore 12:00 è in programma l’evento “La Convenzione di Istanbul: strumenti e politiche di contrasto alla violenza di genere; il ruolo degli uomini maltrattanti”, promosso dall’associazione “Fiorire in Inverno” di Ferentino in collaborazione con l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Piergianni Fiorletta.
L’iniziativa è finalizzata a mettere in luce le politiche di contrasto alla violenza contro le donne e sottolineare il ruolo degli uomini maltrattanti nelle relazioni con particolare attenzione ai percorsi di rieducazione, visti i recenti e cruenti casi i violenza di genere che si sono susseguiti in queste ultime settimane sia a livello nazionale e locale.
Una tematica – quella della violenza contro le donne – che non può e non deve rimanere confinata solo in determinati periodi dell’anno risulta pertanto necessario tenere alta l’attenzione e conoscere gli strumenti per contrastare tali fenomeni.
Per l’amministrazione comunale saranno presenti il sindaco di Ferentino Piegianni Fiorletta; il presidente del Consiglio Claudio Pizzotti; l’assessore con delega alle Pari Opportunità Pierina Dominici; seguiranno gli interventi del presidente dell’Associazione Alessio di Marco, la psicologa dott.ssa Luigia Fontecchia, esperta in casi di violenza contro le donne; l’avvocato Mario Cellitti del Foro di Frosinone, esperto in psichiatria e criminologia forense.
L’evento si concluderà con l’intervento dell’onorevole Maria Veronica Rossi, eurodeputata Gruppo ID – Lega e membro commissione FEEM, a cui verrà consegnato un report redatto dai membri dell’associazione da recare nelle sede europea. Modera l’incontro il vicepresidente dell’associazione Claudia Angelisanti.
“Vista l’esponenziale crescita dei casi di violenza di genere nelle ultime settimane, nonostante massicce campagne mediatiche sulla tematica – si legge in una nota inviata alla redazione di anagnia.com – il numero di donne vittime di violenza continua ad essere molto alto, con casi più o meno grave presenti nella quotidianità. Le donne vittime di diversi soprusi, molto spesso, non riescono a far sentire la propria voce e rimangono intrappolate in prigioni di ferro tra orrori e soprusi che vanno a ledere la loro identità. C’è anche da dire che, nonostante i vari segnali, continua a restare intrappolata nella gabbia dell’amore, un amore malato che nasconde solo violenza e possessione da parte di chi lo somministra. Risulta pertanto imprescindibile comprendere il ruolo e il percorso per un effettivo reinserimento sociale dell’uomo che attua tali episodi di violenza in maniera indistinta e indiscriminata”.