Un’area verde ed archeologica che per importanza storica e naturalistica potrebbe essere tra le più belle ed affascinanti non solo della città ma dell’intero comprensorio ma che – invece – versa in condizioni di degrado preoccupanti, tra rifiuti gettati qua e là, lampioni funzionanti ma che non illuminano un bel niente perché ormai coperti dalla vegetazione, foglie secche mai raccolte e quindi putrefatte: è il parco di Piscina, pieno centro storico di Anagni, a due passi dagli antichissimi Arcazzi, che comprende – appunto – un’area archeologica unica al mondo, un’area (recentemente inaugurata) per lo sgambamento degli amici a quattro zampe, un parcheggio disposto su due livelli, un piccolo spazio che – in teoria – sarebbe destinato ad accogliere e a far divertire i più piccoli.
Oggi l’area del parco di Piscina si presenta in condizioni di abbandono, con rifiuti dimenticati a ridosso delle panchine e altrove, con il manto stradale che necessita di un’attenta rimessa a punto, con la vegetazione lasciata crescere senza manutenzione. Una situazione che – denunciano i nostri lettori che frequentano la zona – è stata segnalata più volte e da più persone che si sono trovate di fronte ad ammassi di rifiuti che non rendono certamente giustizia alla bellezza di quello che è da sempre un punto di riferimento per gli anagnini.
IL PARCHEGGIO
Da segnalare – nel parcheggio – la costante ed immancabile presenza, ovunque, di rifiuti di ogni genere, in special modo di plastica; alcuni mesi fa qualcuno aveva addirittura pensato bene di abbandonare qui un televisore non più funzionante. Gesti – questi – che sono frutto di maleducazione e inciviltà e che comportano costi economici e ambientali che ricadono sull’intera collettività. E a compierli sono persone in malafede, non certo disattente.
IL PARCO GIOCHI PER BAMBINI
Alcuni giorni fa due mamme provenienti da un Comune limitrofo hanno accompagnato i propri figli in quello che – almeno sulla carta – dovrebbe essere un parco giochi per bambini; già ad un’occhiata veloce si sono rese conto che sarebbe stato meglio fare marcia indietro, tra comprensibile frustrazione e delusione: immondizia ovunque, preservativi usati, giochi a malapena funzionanti. Naturalmente oltre che per i bambini, il giardino è out anche per adulti ed anziani della zona.
Come noto nei mesi scorsi la struttura era stata presa d’assalto più volte nelle ore notturne da bande di vandali che avevano danneggiato le giostrine ed addirittura anche gli alberi tagliando le cortecce e lasciando rifiuti sparsi ovunque.
L’AREA DI SGAMBAMENTO PER CANI
Anagni – da sempre – è una città che ama gli animali da compagnia; l’area riservata allo sgambamento dei cani, recintata e dedicata al gioco e al divertimento dei cani che qui possono incontrare i propri simili e correre indisturbati e liberi dal guinzaglio, è stata inaugurata alcuni mesi fa dal sindaco di Anagni Daniele Natalia. Molti sono gli anagnini che vi si recano ogni giorno per accompagnare i loro amici a quattro zampe, ma non tutti si rivelano bravi a rispettare le regole: numerose – infatti – sono le deiezioni non raccolte e le cartacce gettate a terra; pochi si preoccupano di riportare i rifiuti a casa per smaltirli correttamente, preferendo – invece – lasciarli nel cestino ormai stracolmo; per non parlare, infine, dei danneggiamenti arrecati alle suppellettili, giochi canini compresi.
Non basta prendersela con le Istituzioni (che, comunque, sono chiamate a garantire un impegno più incisivo su quanto di loro competenza): serve, piuttosto, l’impegno di tutti. A partire, appunto, dall’abbandono dei rifiuti: il danno che chi lo fa procura alla collettività è di due tipi.
Innanzitutto con il loro comportamento deturpano l’ambiente, sia dal punto di vista estetico (e alcune aree turistiche – come il parco di Piscina – ne soffrono) sia da quello della salute. Materiali inquinanti come batterie d’auto o vernici e solventi, gasolio e residui di lavorazione delle aziende, gettati in zone sensibili, ad esempio caratterizzate da falde acquifere non troppo profonde, rischiano di causare conseguenze gravissime e permanenti.
L’altro tipo di danno, che molti ignorano, è il costo di bonifica. Intervenire dove hanno agito questi delinquenti comporta delle spese, spesso elevate, e sicuramente superiori a quanto servirebbe per trattare correttamente i rifiuti secondo la filiera che fortunatamente la maggior parte dei cittadini rispetta. Costi extra che, purtroppo, ricadono su tutti. Soldi di tutti, che potrebbero venire impiegati in modo più costruttivo.