di Claudio Libero Pisano
(Sede della prima mostra)
Via Guglielmo Marconi, 14
03030, Campoli Appennino (FR)
In collaborazione con:
SPAZIO PANE – Forno e arte contemporanea
Via Guglielmo Marconi 71,
03030, Campoli Appennino (FR)
Angolo Cottura (sede della seconda mostra)
6 ottobre 2023 – h 18:00
Via Giuseppe Ravizza 22/a – Roma
Blocco 13 (sede della terza mostra)
20 ottobre 2023 – 18:00
21 ottobre – 10 dicembre
Via Girolamo Benzoni, 13 – Roma
VERNISSAGE
17.09.2023 ore 11:00
La mostra (prima tappa) si può visitare fino al 1 ottobre
Orari:dal martedi alla domenica, dalle 11:00 alle 19:00 su appuntamento
Mostra curata
17.09.2023 – 01.10.2023
Sara Ciuffetta
ZIA
A cura di
Claudio Libero Pisano
ZIA
Restanza significa sentirsi ancorati e insieme spaesati
in un luogo da proteggere e nel contempo
da rigenerare radicalmente
Vito Teti
I ricordi sono un fardello complicato e la memoria trascinandosi ci forma poco a poco. Poi arriva il momento che bisogna gestirla, farsene carico. Siamo un accumulo di esperienze, diventiamo quello che capitalizziamo in ogni singolo frangente delle nostre esistenze. Diventare adulti significa avere il coraggio di fare i conti con i ricordi.
Sara Ciuffetta con il progetto ZIA mette mano al suo bagaglio, apre il cassetto e prova a ricomporre un puzzle fatto di tessere grigie e cerca di fermare l’oblio inevitabile. Lo sforzo è quello di ricordare, non lasciar andare la nitidezza di uno sguardo, di un oggetto. La casa scelta non è quella genitoriale, dove ha trascorso l’infanzia, ma quella di una zia, a conferma del fatto che le famiglie si possono anche scegliere, aggiungendo figure di riferimento e i ruoli si ridistribuiscono in relazione all’impronta che lasciano. Una casa in un piccolo centro dove l’artista ha scelto di tornare a vivere, rimasta quasi intatta nel corso degli anni, dove arredi e oggetti sono quasi gli stessi, orgogliosamente disinteressati allo scorrere del tempo. Foster Wallace scriveva che una casa è un ricettacolo di memorie di capacità perdute. Ha la forza incredibile di preservare l’essenza di chi ci ha vissuto e la restituisce continuamente, in una carta da parati, un quadro, un odore che riporta inevitabilmente indietro, a quell’età in cui siamo spugne che assorbono il mondo. In quelle stanze convive la tenerezza di ciò che si è stati con l’urgenza di fermare l’inevitabile dimenticare. Per l’artista protezione e rigenerazione sono parole affrontate con un’azione fisica, mettendo a vista le tessere di un puzzle e mostrandole come una fitta nebbia che galleggia nel presente che pur di esistere nasconde e si mangia il passato. Il tempo è un regalo senza contropartita, per questo prezioso, e conta come viene impegnato e come ci si relaziona per richiudere il bandolo della matassa, per fare i conti con la propria vita. Il progetto di Ciuffetta ha la prerogativa di veleggiare nel tempo rispettandolo, senza ossessioni performative le zone grigie si dipanano nella casa cercando un nuovo equilibrio per ridefinire uno spazio e convivere con la sua memoria, senza fretta. È un processo in divenire, un progetto artistico che non si ferma nella casa di Campoli Appennino ma arriva a Roma, ospitato da Angolo Cottura dove qualcosa della casa si sposta e trova una nuova sede per una sera, perché i ricordi si muovono e si rigenerano, anche materialmente. Poi a Blocco 13, in un ambiente neutro la casa si prende gli spazi e il perimetro della galleria muta architettonicamente ipotizzando nuove mappe e piante abitative.
Ricordare a volte è faticoso ma inevitabile e gli inciampi della memoria creano sconforto, ma Zia restituisce un senso commovente di restanza e le sue mura, anche se manomesse da zone perdute, ci dicono felicemente che la relazione con l’altro che noi scegliamo è l’unico antidoto all’avanzare di inarrestabile e algido grigio.