L’associazione “Fiorire in Inverno” di Ferentino approda in Europa su invito dell’on. Maria Veronica Rossi; il vicepresidente dell’associazione Claudia Angelisanti ha avuto l’onore di partecipare all’incontro “La mano che protegge: giovani contro la violenza sulle donne”, presso il Parlamento Europeo che ha sede a Bruxelles.
Durante l’incontro – oltre agli interventi di importanti relatori – c’è stato un momento di confronto e interscambio tra diverse generazioni sul tema e ruolo della donna, vista la presenza di alcuni rappresentanti di Istituti scolastici della provincia di Frosinone e quella di una testimonianza di una giovane ragazza che con coraggio e determinazione ha raccontato la sua storia senza alcuna remore, poiché solo attraverso questi gesti si può rompere il muro del silenzio.
Tale momento di confronto ha permesso e messo in risalto la necessità di individuare nuovi percorsi e strumenti per poter contrastare la violenza sulle donne in maniera effettiva e tangibile, poiché solo attraverso l’individuazione di nuove forme di contrasto e l’attuazione di percorsi di rieducazione effettiva, di chi compie violenza congiuntamente a pene e tutele giuridiche efficaci, si potranno evitare ulteriori forme di violenza.
Proprio sul ruolo della rieducazione e degli uomini maltrattanti, lo scorso luglio i membri dell’associazione hanno consegnato un report redatto dai membri dell’associazione, un documento che mira a sollevare perplessità sulla ridotta presenza sul territorio italiano dei centri per uomini maltrattanti a fronte di quanto previsto dalla Convenzione di Istanbul e dall’attuale legge Cartabia, che è stato consegnato nella sede europea, a cui seguirà prossimamente un’interrogazione parlamentare.
“Vista l’esponenziale crescita dei casi di violenza di genere nelle ultime settimane e nonostante le massicce campagne mediatiche sulla tematica – ha spiegato Claudia Angelisanti – il numero di donne vittime di violenza continua ad essere molto alto, con casi più o meno gravi in ogni ambito sociale. Risulta imprescindibile comprendere il ruolo e il percorso per un effettivo reinserimento sociale dell’uomo che attua tali episodi di violenza in maniera indistinta e indiscriminata”.