di Monia Lauroni
Abbastanza vicini da sfiorarsi ma lontani abbastanza da non toccarsi mai, almeno non per ora e nello step preciso e circostanziato delle elezioni amministrative a Veroli. Cristiano Papetti ed il mondo dei partiti, anzi, del suo partito, oggi stanno messi più o meno così.
Intenzionato a correre come candidato sindaco in purezza e senza l’egida di Fratelli d’Italia il primo, tutto proteso il secondo a convergere nella piattaforma civica che fa capo ad un altro candidato, Germano Caperna.
In mezzo quei “Fratelli” che per il momento non hanno appoggiato la linea voluta da Massimo Ruspandini, fratelli come Antonio Abbate che tuttavia si sente “orfano di quel simbolo” e che sabato pomeriggio è giunto a sostenere Papetti e la sua coerenza assieme a decine di altre persone, tra cui l’ex candidato sindaco dell’ultima tornata d’urna Marco Bussagli in un locale di Sant’Angelo in Villa.
Papetti metterà in campo quattro liste, anche se non è da escludersi una quinta, per provare a spuntarla contro i competitor Germano Caperna e Patrizia Viglianti. E ciascuno dei suoi avversari “contiene” in piattaforma i tre partiti di centrodestra alla cui alleanza Papetti fa riferimento, ma a livello nazionale.
Con Caperna stanno il “suo” Fratelli d’Italia e la Lega, mentre con la Vigliati starà Forza Italia, e con tanto di simbolo.
Nessuna di queste dinamiche ha scalfito la ragione primaria di Cristiano Papetti che si è dimostrato sicuro, con le idee chiarissime sul da farsi e come farle per restituire a Veroli quella dignità che gli spetterebbe di diritto e che pare sia andata persa a causa di una serie di ottiche politiche non proprio azzeccate.
Le liste presentate nel corso dell’incontro sono al momento quattro: Orgoglio verolano, Uniti per Veroli DV, Nuova Veroli Fronte Veroli, Viva Veroli per Veroli Viva.
Una squadra coesa, con un obiettivo comune, con persone che come ha sottolineato il candidato sindaco ci mettono l’anima, non solo la faccia.
Orgoglio, senso civico, dialogo, territorio e anima sono stati i leitmotiv che hanno dato vita alla presentazione delle quattro civiche in supporto a Papetti.
L’accento è stato puntato sulla totale assenza dell’attuale amministrazione riguardo ai problemi evidenti di Veroli: spopolamento, svalutazione immobili, mancanza di solidi e aggiornati regolamenti commerciali, mancanza di punti di aggregazione, turismo inconsistente, collegamenti inesistenti.
Nodi pesanti causati dall’assenza di dialogo tra gli stessi territori verolani e tra i cittadini e chi amministra.
La svolta secondo Papetti ed i suoi, potrebbe essere appunto il dialogo, ascoltare i cittadini, individuare quelle note stonate su cui andare ad operare direttamente. Per far sì che Veroli torni ad essere la Veroli di un tempo, con la sua storia gloriosa e tutte le sue immense potenzialità oggi sopite e inespresse.
Necessario quindi restituire un senso civico a quello che è l’identità di Veroli, affinché non muoia definitivamente. E solo attraverso il dialogo con i cittadini sarà possibile invertire la rotta, fare politica per la gente, con la gente.
Da qui il bisogno di creare spazi all’interno del Palazzo comunale per accogliere i cittadini, farli sentire a casa, creare momenti di dialogo tra il popolo e tutti gli esponenti dell’amministrazione. Non solo con il Sindaco ma anche con assessori e consiglieri, il Consiglio è la vera voce del popolo.
Coerenza e chiarezza da restituire ai cittadini, la politica per la gente, mettere al centro la collettività e il bene comune: questa è in sintesi la strada di Cristiano Papetti. E farlo mettendoci l’anima.