di Filippo Del Monte
Le difficoltà di mappatura e conoscenza delle profondità marine aumentano la competizione tra Stati e causano fenomeni sempre più diffusi di “commercializzazione” e di conseguente politicizzazione e militarizzazione di questi spazi.
Il sabotaggio ai cavi sottomarini durante la crisi del Mar Rosso è un esempio di quanto oggi conti l’underwater anche in termini infrastrutturali. Ma già il sabotaggio del gasdotto North Stream 2 era stato un primo segnale dell’importanza assunta dalla tutela delle grandi infrastrutture energetiche e tecnologiche sottomarine.
La centralità della dimensione sottomarina – che in quanto “global common“, esattamente come le acque di superficie, è complessa da controllare ed è soggetta ad una anarchia competitiva di fondo, figlia anche del periodo d’instabilità geopolitica attuale.
L’ammiraglio Credendino, capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ha definito quella sottomarina come la “la nuova, vera, quinta dimensione fisica”, basata su leggi fisiche diverse dalla superficie del mare e che per essere controllata richiede lo sviluppo di tecnologie e strategie nuove.
E se l’underwater diventa una priorità nella postura geostrategica italiana, è chiaro che l’industria di settore debba e voglia restare al passo. Questo aspetto programmatico è stato alla base della fondazione del Polo Nazionale della dimensione Subacquea (PNS), con sede nel complesso navale di San Bartolomeo a La Spezia.
Già sono operativi i primi bandi emessi dal PNS, rivolti a grandi, piccole e medie aziende, ma anche ad università, per sviluppare le nuove tecnologie che serviranno a rendere l’Italia in grado di proteggere le sue acque profonde e di essere anche competitiva su una fascia di mercato che, ad oggi, rimane sostanzialmente scoperta.
L’underwater è un dominio non solo militare, ma che rientra, anche in considerazione delle sue ricadute energetiche, industriali, tecnologiche, nel più ampio quadro della “sicurezza globale” italiana nel Mediterraneo. Difesa, Industria e Accademia stanno lavorando insieme per la valorizzazione strategica del Sistema Paese.
All’incontro è stata presente anche una delegazione dell’azienda aerospaziale anagnina Aviorec.