di Carlo Marino, assessore alla Cultura del Comune di Anagni
Per educazione e trasparenza voglio rispondere alle accuse che mi si muovono di non voler collaborare con gli attuali gestori di Casa Barnekow.
Sgombrerei subito il campo da questioni legate a simpatie o antipatie personali: non ho mai scelto di patrocinare un evento a seconda della simpatia nutrita verso l’associazione e anzi, spesso abbiamo dato spazi e contributi ad associazioni non vicine politicamente alla nostra Amministrazione, proprio perché noi valutiamo i progetti e non gli orientamenti politici delle persone. Una di queste è Anagni magica misteriosa, organizzata niente di meno che dalla bravissima Velia Viti, non propriamente vicina alla nostra linea politica e figlia del mio principale accusatore.
Esorto pertanto il Signor Viti a stare tranquillo e a presentare progetti validi e ambiziosi, che non si limitino all’apertura e alla chiusura della Dimora, che voglio ricordare essere privata e, mi dicono, da qualche tempo con ingresso a pagamento.
Esattamente come fa la gestione di Palazzo Bonifacio VIII, a cui più volte sono stati concessi patrocini non onerosi, senza mai aver preso contributi economici per realizzare i loro programmi culturali, ma sapendo sviluppare un modello in perfetto equilibrio con la programmazione dell’Assessorato alla Cultura.
Quando il Sig. Viti sarà sereno abbastanza da presentare un programma e lo stesso sarà in linea con la nostra programmazione culturale, potrà essere certo che lo valuteremo, esattamente come valutiamo tutte le proposte che ci giungono.
Se però il signor Viti continua a scrivere inesattezze, talvolta anche grossolane, diventa difficile anche rispondere. Faccio un paio di esempi: non perde occasione per accusarmi di aver coperto un pozzo a Osteria della Fontana; ora, a parte il fatto che non ne sarei capace, non sono certo io che decido se un pozzo, un reperto o un ritrovamento debba essere conservato, valorizzato o custodito: sono affari di cui si occupa la Soprintendenza.
Come ben dovrebbe sapere lui, che si presenta con il titolo di Archeologo, ma forse troppo spesso si lascia trarre in errore dai professionisti di casi montati ad arte.
Oppure come quando dalla loggia di Casa Barnekow, fotografò un tratto del Centro storico vuoto, accusandomi della mancanza di turisti; peccato per loro che non parlano le istantanee, ma i dati in continua crescita. La nostra Amministrazione è sempre aperta a idee nuove, che favoriscano il turismo e il miglioramento dell’offerta culturale e ne stiamo dando ampia dimostrazione: quello che non faremo mai è cedere a ricatti di chicchessia.
Che poi questa polemica venga cavalcata dal Sig. Luca Santovincenzo è tutto dire: se prima era impegnato a raccontare che il suo Quartiere era bello e la città faceva schifo, oggi si impegna ad accusare l’Assessore Marino.
Quello che forse non sa, è che ho avuto una buona palestra: nella passata consiliatura ero sì il bersaglio preferito della Consigliera Tagliaboschi, lei però almeno era competente e le carte se le leggeva.
E sul discorso Pro Loco: se mai dovesse avere dubbi sulla legittimità dei patrocini e dei contributi,lo esorto a recarsi negli uffici preposti al controllo, oltre che usare la tastiera. Sempre che la Pro Loco non reputi giusto spostare la discussione in altre sedi, considerando il tenore delle accuse.
Ricapitolando, ci tengo a tranquillizzare tutti: l’Amministrazione è aperta, è plurale ed è disposta a finanziare progetti concreti e in linea con la visione dell’assessorato che mi onoro di rappresentare, inclusi quelli dei gestori della meravigliosa Casa Barnekow.