Oggi – 10 settembre 2024 – è stata scritta una nuova pagina nella vicenda giudiziaria che vedeva coinvolto Nando Cocco, ex amministratore della Cartiera di Ferentino s.r.l.. Il Giudice del Tribunale penale di Frosinone, la Dott.ssa Francesca Proietti, ha infatti pronunciato una sentenza di assoluzione con formula piena, “perché il fatto non sussiste”, a favore dell’imprenditore.
Cocco era accusato di aver omesso di bonificare l’area industriale della Cartiera, in violazione dell’articolo 452-terdecies del codice penale, introdotto dalla riforma sugli Eco-Delitti del 2015 (Legge n. 68). Secondo l’accusa, l’omesso smaltimento dei rifiuti prodotti dalla Cartiera avrebbe causato una grave contaminazione del suolo.
Tuttavia, la difesa, rappresentata dal Professore e Avvocato Enrico Napoletano, è riuscito a dimostrare l’infondatezza delle accuse. In particolare, è stato provato che i rifiuti inquinanti erano stati abbandonati dal gestore dello stabilimento e non dal Cocco, mero proprietario dell’opificio industriale, e che peraltro egli aveva regolarmente smaltito in sua sostituzione proprio per salvaguardare l’ambiente. Inoltre, le analisi effettuate dall’Arpa Lazio non hanno evidenziato un superamento dei valori di concentrazione soglia di rischio (CSR) ma solo delle concentrazioni soglia di contaminazione: una differenza, questa, essenziale che qualificava quello come un sito solo potenzialmente minacciato da una contaminazione e rispetto alla quale non vi era alcun obbligo di Legge di avviare un procedimento di bonifica ma solo delle iniziative per contrastare la minaccia; proprio ciò che il Cocco ha fatto con gli smaltimenti in sostituzione del reale responsabile.
Alla luce di questi elementi, il Giudice ha accolto le richieste difensive, assolvendo completamente Nando Cocco. La sentenza rappresenta una vittoria per l’imprenditore, che si era sempre professato innocente, e un duro colpo per l’accusa.
“Con questa sentenza si chiude un capitolo giudiziario lungo e complesso, che ha visto Cocco costretto a difendersi da accuse infondate. Un processo districato di tanti temi complessi propri del mondo dei rifiuti e della bonifica cui si è potuto fare chiarezza grazie alla competenza dell’organo giudicante”, afferma il Professore e Avvocato Enrico Napoletano nel commentare questa assoluzione che dimostra l’importanza di un’accurata ricostruzione dei fatti e di una difesa tecnica rigorosa.