Un palco essenziale, una potenza comunicativa straordinaria
Un tavolo e due sedie. Questa l’unica scenografia di “Diritti o Rovesci…ma Pari!”, spettacolo teatrale che non ha bisogno di effetti speciali per catturare il pubblico. Bastano la straordinaria presenza scenica e il talento di Benedetta Giuntini e Katia Beni, due attrici che con ironia e leggerezza sanno trattare temi profondi e attuali.
Un’ironia raffinata per raccontare la realtà
Divertente e mai banale, irriverente quanto basta per smuovere le coscienze senza appesantire, la pièce si snoda con il ritmo incalzante della commedia, toccando con intelligenza e sensibilità argomenti cruciali come i diritti delle donne, la difficoltà di conciliare vita e lavoro, il body positive e il rapporto tra donne e scienza.
Benedetta Giuntini: un talento che lascia il segno
Per il pubblico ernico, Benedetta Giuntini non è solo un’attrice, ma un’interpretazione vivente della cultura e delle radici del territorio. L’abbiamo vista dare vita a figure storiche femminili, da una intensa Salome a una appassionata Gracilia, riuscendo a trasformare ogni ruolo in un’esperienza viscerale. Il suo teatro è fatto di anima e corpo, una fusione totale con il personaggio che interpreta. Questa volta, però, la vedremo in una veste nuova: più leggera, meravigliosamente svampita, ma sempre magistrale.
Un talk show teatrale tra ironia e realtà
La struttura dello spettacolo ricalca il format di un talk show, con un’intervistatrice svogliata, aspirante attrice, che si trova a dialogare con una comica affermata. Il botta e risposta tra le due protagoniste dà vita a una minuziosa miniatura ‘goldoniana’, in cui ogni battuta è un tassello che compone un mosaico di riflessioni sul mondo femminile. Come diceva Totò, far ridere è molto più difficile che far piangere. E qui il riso diventa un’arma potente per affrontare la realtà.
Il potere della risata come strumento di cambiamento
Lo spettacolo si muove tra autoironia e denuncia, facendo leva su un umorismo intelligente che mette in evidenza storture sociali senza bisogno di retorica. Il ‘testo parallelo’, con le sue situazioni verosimili, trasforma la commedia in un mezzo per raccontare il vero, con un equilibrio perfetto tra realismo e comicità. Perché niente è più efficace di una sana risata per innescare un cambiamento e avviare un processo di guarigione sociale.