Uno splendido esemplare di rondone, autentico asso del volo, che – librandosi nei cieli – fino a poco prima era stato in grado di cacciare, accoppiarsi e procurarsi materiale per costruire il proprio nido; purtroppo – per motivi che non conosciamo – questo bellissimo animale ieri l’altro (venerdì primo maggio) giaceva a terra ferito e dolorante, nel giardino di un nostro lettore, Fabrizio Bianchi, nel cuore del centro storico di Anagni: “aveva un’ala un po’ malridotta, era spaventatissimo, disorientato ed impossibilitato a volare… così, data la presenza di molti gatti nei dintorni di casa mia, ho deciso di prenderlo e di metterlo in sicurezza”, ci racconta Fabrizio. Che – poi – aggiunge: “non sapendo bene cosa fare, ho provato a chiedere aiuto ai Carabinieri che mi hanno consigliato di rivolgermi ad un centro di recupero di fauna selvatica; dopo una breve ricerca sul Web, mi sono imbattuto nel numero di telefono del centro gestito dalla Lega Italiana Protezione Uccelli del Bioparco di Roma: ho chiamato e un loro incaricato mi ha consigliato di recarmi presso la loro sede, nel centro della Capitale, per affidargli il rondone.
Così ho fatto, tant’è che l’indomani mi sono recato a Roma e gli ho consegnato l’animale ferito; un biologo del centro, dopo una veloce visita, mi ha informato del fatto che, fortunatamente, la ferita all’ala non risultava essere grave e che, quasi sicuramente, guarirà in una settimana o poco più”.
Un gesto davvero encomiabile, quello di Fabrizio che di professione fa l’autista di autobus: “da sempre ho profondo rispetto per gli animali, qualsiasi sia la specie“, ha affermato.
Quanto ai rondoni, c’è da dire che sono animali davvero incredibili e meravigliosi: dopo aver compiuto una migrazione di oltre duemila chilometri dall’Africa all’Europa, i rondoni trascorrono i successivi mesi ininterrottamente in volo, senza mai posarsi, neppure un istante e neanche per dormire. Per questo motivo le sue zampette dotate di piccoli ma robusti artigli che servono ad aggrapparsi a rocce e muri (a superfici verticali) sono corte ed inadatte a posarsi a terra.
Un rondone anche adulto che erroneamente finisce a terra non riesce a riprendere il volo perché non ha modo di darsi la spinta sufficiente a librare le ali e volare via. Un rondone (adulto o nidiaceo ) trovato a terra va soccorso, come ha fatto Fabrizio. A lui, e a tutti coloro che hanno a cuore la sorte non solo dei rondoni ma anche di tutti gli esseri viventi con cui l’uomo condivide il proprio spazio, va il nostro più sentito e vivo apprezzamento e sentimento di stima.