Antonio Rossi, non ce l’ha fatta. Questa mattina, è spirato presso il Reparto di Rianimazione dell’Ospedale Spaziani di Frosinone, dove era ricoverato dallo scorso 4 maggio, trasportato d’urgenza per una emorragia cerebrale.
69 anni, era nato a Paliano l’11 aprile 1951, ma fin da giovanissimo, dopo il matrimonio è stato anagnino a tutti gli effetti. Marito e padre esemplare, stimato e benvoluto, lascia la moglie Anna Maria Tagliaboschi, tre figli Rossella (dirigente provinciale e addetta alla comunicazione di Fratelli d’Italia), Gianni e Pierluigi e cinque adorabili nipotini.
Dopo una carriera brillante ai tempi del colosso Videocolor – è stato anche in Polonia per l’avvio del nuovo sistema ed un punto di riferimento per l’Amministrazione per 40 anni – si stava godendo il meritato riposo e la sua famiglia.
Per i figli, Tonino, come veniva chiamato dagli amici e dalle persone care, c’era sempre, era un porto sicuro dove approdare nei momenti di difficoltà e per chiedere consiglio su tutto; una vita bella, onesta e laboriosa, fondata su cose semplici e mai sui compromessi. Ci teneva molto all’amicizia e alla solidarietà: quando poteva si incontrava con i suoi amici e questo era un appuntamento molto importante per lui da quando è andato in pensione. Ogni tanto aiutava economicamente come poteva, vari istituti religiosi e sociali in cui credeva; era un ottimista di natura, cercava sempre il positivo nelle cose che gli succedevano ogni giorno e sorrideva spesso. Credo che Tonino, sia riuscito a trasmettere gioia e serenità a tutti quelli che lo hanno conosciuto. Tutto questo sostenuto dalla fede che gli hanno trasmesso i suoi genitori e che è riuscito a inculcare anche ai suoi figli, che gli hanno dato sempre belle soddisfazioni in tutto.
articolo a cura di Sante De Angelis