Multe per 280 euro (più 16 euro per le spese di notifica, se pagate entro 30 giorni; altrimenti 400 euro se pagate entro sessanta giorni): è quanto si sono visti recapitare, nei giorni scorsi, gli attivisti del movimento spontaneo “Mascherine tricolori”, alcuni dei quali vicini agli ambienti di Casapound Anagni, per aver preso parte il 2 maggio scorso ad una manifestazione di protesta contro le misure prese dal Governo centrale per fronteggiare l’emergenza economica e sanitaria in corso, definite appunto “dittatura sanitaria”.
Un concetto, questo, ribadito anche a largo R. Zegretti di Anagni, con tanto di megafono, dai manifestanti: per qualche minuto hanno attaccato duramente la linea del governo, tutti con mascherine dello stesso tipo, con i colori nazionali, e disposti per file, tenendo la distanza di almeno un metro una dall’altra. Accorgimenti, questi, che però hanno contato poco: la manifestazione, per quanto ristretta, infatti sarebbe stata organizzata in barba al divieto di assembramenti per manifestazioni pubbliche, che in quell’ultima settimana aveva impedito di festeggiare come di consueto la festa della Liberazione e il Primo Maggio.
A sottoscrivere i verbali, gli agenti della Polizia Locale di Anagni che hanno contestato ai manifestanti di aver violato il divieto di assembramento, senza avere – tra l’altro – comunicato in alcun modo l’intenzione di organizzare l’iniziativa.
“Un intervento necessario”, spiegano dal locale Comando della Polizia Municipale diretto dal dott. Roberto Necci, ribadendo l’inevitabilità dei provvedimenti stante i decreti governativi che vietano gli assembramenti e precisando che i promotori non avevano avvisato dell’iniziativa, altrimenti sarebbe stato altrettanto inevitabile vietare – senza se e senza ma – quell’iniziativa, a prescindere dal tipo di messaggio politico diffuso.
“Le battaglie per la libertà e la verità richiedono coraggio. Sempre. Il coraggio non è apprezzato da certe persone evidentemente – ha spiegato Valeriano Tasca, consigliere comunale di Casapound Anagni – tutto verrà impugnato nelle sedi opportune comunque perché ci sono alcuni elementi molto strani e tutto è in mano ai nostri avvocati. Certo – ha aggiunto poi Tasca – sono preoccupato perché ora chi di dovere si metterà a visionare le registrazioni delle telecamere per multare tutti i cittadini che hanno fatto assembramento ad Anagni. Non solo, presumo si metteranno anche a visionare le pagine Facebook di chi ha fatto manifestazioni di protesta e culturali. Ci vedo poca libertà in questo ed è un serio problema. Noi siamo tranquillissimi e con la coscienza a posto consci dei nostri diritti”.