Nel frattempo che la ricrescita avanza e che le chiome prendono il sopravvento, acconciatori, estetisti e operatori della pedicure e manicure – fermi dall’inizio di marzo – guardano con trepidazione all’avvio della cosiddetta “Fase 2” e al relativo allentamento delle restrizioni imposte dal Governo per fare fronte all’emergenza sanitaria. La chiusura delle attività, anche se accolta con favore nella consapevolezza della criticità della situazione sanitaria, ha provocato oltre all’evidente danno economico anche un disagio tra i cittadini che si sono visti privati della possibilità di fruire dei servizi di cura della persona utili al mantenimento dello stato di benessere psico-fisico.
Se fino a pochi giorni fa si ipotizzava come data possibile il 25 maggio, nelle scorse ore gli analisti più ottimisti hanno indicato come possibile riapertura l’11 di maggio. Lo stop di oltre un mese ha fatto i suoi danni anche nel settore beauty, ma sono in molti i professionisti, anche nel territorio della provincia di Frosinone, a vedere la luce in fondo al tunnel.
Significativo ed emblematico della grave crisi che ha colpito il settore e che è costato caro a tanti professionisti è stato il video realizzato dai giovani de “Il barbiere del quartiere”, avviato negozio sorto nel marzo 2015 i cui titolari hanno saputo riportare alla luce le antiche tradizioni delle Barberie di una volta, dopo una selezione accurata e revisionata dell’antico mestiere del barbiere. “Il nostro è un luogo tutto al maschile dove mani esperte si prendono cura del proprio cliente e offrono consigli su ogni stile, che va dal classico al moderno”, ha spiegato Simone Mangiapelo, bravo ed appassionato professionista, titolare del negozio. “Il nostro obiettivo principale è tutelare la salute di ogni persona, per questo fin dal primo giorno della nostra chiusura ci siamo scusati con quanto, fino a poco prima, ci affidava la propria fiducia”. Ecco il video:
Alle parole toccanti di Simone si sono aggiunte quelle di Davide Cecila, acconciatore di lungo corso, co-titolare del salone “Prima Classe” che si trova in località Osteria della Fontana di Anagni: “certo non sarà una ripartenza facile – spiega Davide – questa emergenza inattesa, nel suo aspetto economico si sta rivelando una tragedia per tutto il nostro comparto. Abbiamo abbassato le saracinesche proprio nel periodo dell’anno in cui, invece, avremmo dovuto lavorare di più, tra matrimoni e cerimonie varie“.
Ciò che è sicuro, almeno per ora, è che si potrà andare solo per appuntamento e che nel locale dovranno esserci solo il cliente e il parrucchiere. Con tutti gli obblighi di pulizia degli strumenti e di indossare guanti e mascherine: condizione per la ripresa dell’attività dovrà essere – infatti – l’applicazione di misure igienico-sanitarie e di modalità di lavoro che garantiscano la sicurezza e la tutela della salute dei clienti, degli imprenditori e dei loro dipendenti.
“La situazione dunque è pesantissima e sono tante le attività che rischiano di non avere la forza per riaprire o che purtroppo dovranno lasciare a casa il personale e tutto questo è ingiusto e non possiamo permetterlo. La nostra categoria è abbandonata a se stessa: ci dicono che possiamo riaprire, ma senza alcun supporto dallo Stato… praticamente, si salvi chi può!”, afferma ancora Davide. Che prova anche a lanciare una proposta: “siamo tutti provati da questa situazione, ogni categoria, ognuna per suo conto, vive sulle proprie spalle difficoltà e disagi: giovani, imprenditori, professionisti, persone anziane. Per quanto riguarda la mia categoria, già immagino che le difficoltà a ripartire saranno tante, alcune anche insormontabili: è per questo che chiedo a tutti i miei colleghi di fare squadra, di creare una rete, di fare fronte comune alle difficoltà che verranno; proviamo ad incontrarci (virtualmente o telefonicamente) per confrontarci su ciò che ci aspetta. Mi farebbe piacere fare da punto di congiunzione tra tutti i miei colleghi, pertanto li invito tutti a contattarmi via mail a questo numero di telefono 3495560052 per parlare e per prepararci, insieme alla ripartenza”.
In ogni caso, non è più ulteriormente rinviabile la riapertura dei saloni, per quanto è assolutamente necessario adottare misure drastiche per poter ripartire. Come quelle proposte da Confartigianato: lo svolgimento delle attività esclusivamente su appuntamento (telefonico, tramite app o mail), presenza di un solo cliente per volta in area reception, spogliatoi, servizi igienici; permanenza dei clienti all’interno dei locali limitatamente al tempo strettamente; indispensabile all’erogazione del servizio/trattamento; adozione – per le imprese maggiormente strutturate – di orari di apertura flessibili con turnazione dei dipendenti.
Limitatamente ai saloni di acconciatura, delimitazione degli spazi con applicazione sul pavimento di scotch di colore ben visibile; utilizzo di postazioni alternate sia nella zona del lavaggio che nelle zone trattamenti; distribuzione della clientela tra gli addetti in modo tale che ciascun operatore abbia in carico un massimo di due clienti contemporaneamente qualora uno dei due sia in fase di attesa tecnica (tempo di posa del colore).
In ogni caso poi utilizzo mascherina e guanti; igienizzazione delle postazioni di lavoro dopo ogni trattamento/servizio; disinfezione dei servizi igienici dopo ogni utilizzo; utilizzo, ove possibile, di materiali monouso e lavaggio a temperatura adeguata e con prodotti igienizzanti dei materiali in tessuto; posizionamento di soluzioni disinfettanti all’ingresso e in corrispondenza di tutte le postazioni lavoro, a disposizione di operatori e clientela.
articolo a cura di Francesco Recchia