Decine di parchi tematici, grandi e piccoli, all’aperto o al chiuso in Italia aspettano di conoscere con trepidazione e un pizzico di preoccupazione la data per la ripartenza della stagione; tra questi c’è il parco divertimenti Magicland di Valmontone che fino a pochi mesi fa era un punto di riferimento per l’occupazione del territorio e oggi, invece, è ancora desolatamente chiuso per effetto delle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria.
C’è anche la possibilità che alcuni parchi non riaprano proprio nel corso del 2020, il Magicland è tra questi: lo ha spiegato Guido Zucchi, CEO di Magicland, attraverso l’ufficio stampa del parco: “abbiamo bisogno di una data di riapertura che non può protrarsi oltre il mese di giugno; in caso contrario, potremmo cominciare a considerare di non aprire la stagione 2020 perché rimarrebbero troppi pochi mesi a disposizione per avere una stagione soddisfacente”.
La voglia di riaprire è tanta, ma al momento mancano le condizioni essenziali; manca, inoltre, soprattutto, un piano per il settore e di conoscere quali saranno gli obblighi di sicurezza. Dall’inizio dell’emergenza siamo stati totalmente ignorati. Siamo fermi da più di due mesi. Un settore, quello dei parchi divertimenti in Italia, che genera quasi mezzo miliardo di fatturato e muove 20 milioni di visitatori l’anno.