Sulla questione mascherine è il sindaco Daniele Natalia a fare chiarezza con i cittadini rispondendo al consigliere di minoranza Sandra Tagliaboschi.
“Occorre innanzitutto partire da quella che è stata una scelta non solo di tipo amministrativo ma di tipo politico da parte della maggioranza relativamente alla distribuzione di mascherine – si legge in una nota inviata a questa redazione dall’ufficio stampa del sindaco – ad Anagni abbiamo scelto di consegnare gratuitamente le mascherine a categorie ben precise di persone: anziani, malati oncologici e pazienti con patologie gravi individuati dai medici di base di Anagni, persone e nuclei familiari in situazione di difficoltà, i richiedenti dei buoni spesa della “solidarietà alimentare”, le Associazioni di protezione civile e volontariato, le Forze dell’Ordine, i sacerdoti della Diocesi, impiegati e funzionari comunali rimasti in servizio durante l’emergenza e che hanno rappresentato la “prima linea” istituzionale.
Nella distribuzione delle mascherine vi è stata la collaborazione anche di assessori e consiglieri di maggioranza, delle associazioni caritatevoli legate alla Diocesi e, come già detto, dei volontari di CRI, ANC, Radiosoccorso Anagni e Accademia Kronos per effettuare una distribuzione il più possibile capillare.
Proprio sulla questione legata alle 9050 mascherine consegnate dal Comando di Polizia Locale ai volontari della Kronos mi preme fare una precisazione doverosa nei confronti non solo della cittadinanza ma dei volontari stessi: le mascherine sono state consegnate alla Kronos per l’opera di confezionamento effettuata presso il Palazzo Comunale e poi sono state restituite e messe a disposizione per la distribuzione.
Dunque è stato effettuato tutto nella massima trasparenza come il registro delle consegne della Polizia Locale evidenzia. Per parte mia sono stato disponibile h24 per tutti i cittadini essendo il mio numero di telefono pubblico e non poche volte ho ricevuto telefonate anche in piena notte da persone che chiedevano delucidazioni sulla difficile situazione che tutti stavamo vivendo o anche solo per segnalare difficoltà di altri concittadini.
E posso testimoniare che questo è successo a me come a tanti altri esponenti della maggioranza. Al contrario di chi oggi spara sentenze ma è stato comodamente a lavorare in smart working, noi eravamo sul campo non risparmiandoci su nulla. Le mascherine sono state consegnate per la distribuzione a chiunque abbia segnalato situazioni meritevoli di aiuto, e a tal riguardo, e lo dico sinceramente, sono onorato di aver avuto la disponibilità e collaborazione anche del segretario del PD Anagni l’avv. Egidio Proietti e di alcuni dirigenti locali dello stesso partito, che si sono pubblicamente messi a disposizione per collaborare con l’Amministrazione e quindi a favore della città per fornire un aiuto concreto.
Evidentemente c’è stato un problema di comunicazione tra il PD cittadino ed il consigliere Tagliaboschi su questo tema, come accaduto anche con il segretario del PD di Acuto sullo stesso tema. Ma forse la Tagliaboschi sta cambiando partito perché altrimenti non si spiega questo attacco diretto non solo nei confronti dell’Amministrazione – e sarebbe una cosa comprensibile nel gioco delle parti – ma (indirettamente) anche del suo stesso partito.
Il ruolo della minoranza è controllare l’operato della maggioranza, quando però questo controllo diventa scusa per uscire dall’isolamento politico, come ha fatto la Tagliaboschi con una forma di “arteriosclerosi politica” vista l’insistenza quotidiana, allora smette di essere un dovere civico per diventare semplice gossip, oltretutto basato su mere deduzioni perché i documenti dicono il contrario nella massima trasparenza. Per me la questione finisce qua”.