Riceviamo – e di seguito pubblichiamo integralmente e senza modifiche – la nota della UIL FPL Frosinone:
La UIL FPL di Frosinone ha chiesto al Prefetto di Frosinone, l’attivazione delle procedure di tentativo di conciliazione nei confronti del Comune di Supino a seguito della proclamazione dello stato di agitazione dei dipendenti.
Una decisione assunta all’unanimità dai lavoratori a seguito di un comportamento antisindacale da parte del Comune in spregio alle norme previste dai CCNL.
Il sindacato, a seguito della sottoscrizione del contratto decentrato, aveva chiesto l’apertura di un tavolo di confronto per determinare i criteri per l’assegnazione della PEO (progressione economica orizzontale) così come previsto dal CCNL, richiesta completamente disattesa, nel completo silenzio dell’Ente, che di fatto ha falsato la graduatoria finale.
Graduatoria ulteriormente falsata in quanto emessa senza aver esperito il contraddittorio richiesto da alcuni lavoratori sulla valutazione della performance personale che di fatto è stato l’unico elemento per la determinazione della stessa, in contraddizione con quanto previsto dal CCNL.
“Storicamente – sottolineano il Segretario Generale Maurizio Palombi e il Segretario Provinciale Irene Melocccaro UIL PFL – il Comune di Supino è solito non considerare le rimostranze e le richieste del sindacato volte a tutelare in modo “paritario” i diritti dei lavoratori. L’ente, tra l’altro, sta facendo lavorare personale assunto a tempo parziale con articolazione orarie che non corrispondono a quanto previsto dal proprio contratto individuale di lavoro. Anche in materia di igiene e sicurezza sui posti di lavoro il personale dell’area tecnica continua a lavorare in carenza di Dispositivi di Sicurezza Individuali previsti dalle normative in materia come denunciato in più riprese”.
Considerate le mancate risposte dell’Amministrazione Comunale, la UIL FPL si è rivolta dunque al Prefetto di Frosinone “per l’attivazione del tentativo di conciliazione previsto dalla legge 146/90 e dall’art. 7 dell’accordo collettivo nazionale in materia di servizi pubblici essenziali del Comparto Regioni e Autonomie Locali del 19/09/2002, comunicando fin d’ora che in caso di mancato riscontro alla presente proseguiranno la propria azione per le vie giudiziarie penali e contabili”.