Un tempo fiore all’occhio per meriti educativi dell’intera regione – e anche oltre – oggi il semiconvitto “Principe di Piemonte” di Anagni si trova in una situazione di grave incertezza. L’INPS, l’ente previdenziale che gestisce la struttura di via G. Matteotti, infatti, ha infatti ritardato le autorizzazioni per l’accesso di nuovi utenti privati, mettendo a rischio la continuità del servizio e il futuro di molte famiglie.
Utenti con disabilità lasciati al loro destino
In particolare, sono gli utenti con disabilità a subire le conseguenze più dirette di questa situazione. Nonostante la legge tuteli i loro diritti, l’INPS sta interpretando le norme in modo restrittivo, negando le richieste di accesso al semiconvitto. Alcune famiglie – infatti – sono già state contattate e hanno visto le loro domande rigettate: utenti con disabilità, appunto, che dovrebbero esser tutelati dalla legge, ma, proprio usando questa legge e stravolgendone il senso, l’ente ha deciso di rifiutare le loro istanze. Questa decisione sta creando disagio e preoccupazione tra le famiglie, che si trovano improvvisamente a dover riorganizzare la vita quotidiana dei propri cari.
Il personale del semiconvitto teme per il proprio futuro
Anche i lavoratori del semiconvitto sono fortemente preoccupati per questa situazione. La riduzione del numero di utenti potrebbe comportare una diminuzione dell’attività e, di conseguenza, un rischio per i posti di lavoro. Il personale sottolinea l’impegno e la professionalità con cui svolge il proprio lavoro.
Una situazione critica che richiede un intervento urgente
La situazione del semiconvitto Principe di Piemonte è un chiaro esempio di come le decisioni burocratiche possano avere un impatto negativo sulla vita delle persone più fragili. È necessario un intervento urgente da parte delle istituzioni per garantire la continuità di questo servizio essenziale e tutelare i diritti degli utenti e dei lavoratori.