Un’operazione di vasta portata ha portato allo smantellamento di una sofisticata rete di spaccio che operava tra i territorio dei Comuni dei Castelli Romani. Dalle prime luci dell’alba, i Carabinieri della Compagnia di Colleferro, supportati dai colleghi del Gruppo di Frascati e del Nucleo Cinofili di Santa Maria di Galeria, hanno dato esecuzione a un’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Velletri su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Il blitz ha portato all’arresto di nove persone: sei sono finite in carcere e tre sono state poste agli arresti domiciliari. L’operazione rappresenta un duro colpo a un’organizzazione criminale che aveva trasformato il territorio in una vera e propria piazza di spaccio virtuale.
Un network criminale gestito da giovani
Gli indagati comprendono un uomo di 53 anni e altri soggetti più giovani, di età compresa tra 20 e 25 anni, tutti residenti nei comuni di Artena, Valmontone, Carpineto Romano e Segni. Secondo le accuse, il gruppo è gravemente indiziato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare hashish, marijuana e cocaina, oltre ad altri 15 capi d’imputazione.
Particolarmente grave è l’aggravante di aver ceduto dosi di droga a minori, un aspetto che ha reso l’operazione ancora più urgente agli occhi degli investigatori. L’organizzazione si distingueva per la sua struttura moderna e tecnologicamente avanzata, gestita esclusivamente da giovani che avevano saputo sfruttare le potenzialità del web per i loro traffici illeciti.
L’indagine: da un sequestro a una rete ramificata
L’inchiesta ha preso il via nel giugno 2023 a seguito del sequestro di una modesta quantità di stupefacente per uso personale nei confronti di un uomo di Carpineto Romano. Quello che inizialmente sembrava un caso isolato si è rivelato essere la punta dell’iceberg di un’organizzazione ben più ampia e strutturata.
Le investigazioni hanno permesso di raccogliere gravi elementi indiziari sull’esistenza di un’articolata rete di spaccio attiva nei comuni alle porte di Roma: Carpineto Romano, Segni e Montelanico, ma che si era estesa fino ad Artena e Valmontone. La particolarità di questa organizzazione risiedeva nella sua capacità di sfruttare la tecnologia per eludere i controlli tradizionali.
La piazza di spaccio 2.0: social e messaggistica criptata
I giovani spacciatori avevano creato una vera e propria piazza di spaccio virtuale, utilizzando social network e applicazioni di messaggistica istantanea per concordare gli appuntamenti con i clienti. Gli investigatori hanno scoperto che il gruppo comunicava attraverso un linguaggio criptico per organizzare gli incontri nei luoghi di aggregazione tipici dei piccoli centri, dove avveniva la cessione delle dosi di hashish, cocaina e marijuana.
Questa modalità operativa rappresentava una sfida particolare per le forze dell’ordine, che hanno dovuto adattare le loro tecniche investigative per contrastare efficacemente questo nuovo tipo di criminalità digitale.
Le indagini e i risultati dell’operazione
L’attività investigativa, condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Colleferro e da quelli della Stazione di Carpineto Romano, si è basata su osservazione, pedinamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali. Questo lavoro certosino ha portato a risultati significativi: tre arresti in flagranza, la documentazione completa della rete di spaccio e l’identificazione di diversi giovani assuntori, successivamente segnalati alla Prefettura di Roma.
Il bilancio dei sequestri è impressionante: oltre tre chilogrammi di hashish, circa 10 grammi di cocaina e 40 grammi di marijuana sono stati sottratti al mercato illegale. Questi numeri testimoniano l’entità del traffico gestito dall’organizzazione e l’importanza dell’operazione condotta dalle forze dell’ordine.
Le “collette” per acquistare la droga
Un aspetto particolare emerso dalle indagini riguarda le modalità di acquisto da parte dei giovani consumatori. Gli investigatori hanno scoperto che, data la loro esigua disponibilità economica, i giovani assuntori organizzavano vere e proprie “collette” tra loro per raccogliere le somme necessarie all’acquisto delle sostanze stupefacenti. Questo dettaglio evidenzia come il fenomeno dello spaccio avesse raggiunto anche fasce sociali con limitata disponibilità finanziaria.
Perquisizioni in corso
Durante l’esecuzione dell’ordinanza odierna, su delega della Procura della Repubblica di Velletri, i Carabinieri stanno effettuando 11 perquisizioni domiciliari, anche nei confronti di altri 2 indagati non colpiti da provvedimenti restrittivi. Queste operazioni potrebbero portare a ulteriori sviluppi dell’inchiesta e al sequestro di altro materiale probatorio.
L’operazione rappresenta un successo significativo nella lotta al traffico di stupefacenti nel territorio dei Castelli Romani, dimostrando l’efficacia della collaborazione tra i diversi reparti dell’Arma dei Carabinieri e la determinazione delle autorità giudiziarie nel contrastare fenomeni criminali che coinvolgono anche i minori.