Un’emergenza idrica che minaccia di lasciare isolate decine di famiglie: il maltempo delle scorse settimane ha messo a nudo una situazione di degrado infrastrutturale che ora rischia di compromettere definitivamente la viabilità di una delle arterie residenziali della città.
Al centro della vicenda c’è un tombino divelto che, sovraccaricato dalle abbondanti piogge, ha ceduto rendendo l’area circostante completamente impraticabile. Le immagini che documentano la situazione parlano chiaro: l’asfalto è gravemente compromesso e la strada presenta una voragine che, se non affrontata con urgenza, potrebbe presto rendere impossibile il transito.
La preoccupazione dei residenti è più che giustificata. Senza un intervento immediato, molte famiglie potrebbero trovarsi nell’impossibilità di raggiungere le proprie abitazioni, trasformando quello che oggi è un problema di manutenzione stradale in una vera e propria emergenza sociale.
I condomini della zona non sono rimasti a guardare. Già nei giorni scorsi avevano provveduto a segnalare la criticità direttamente ad Acea, l’azienda responsabile della gestione del servizio idrico. Tuttavia, le prime comunicazioni non hanno sortito gli effetti sperati.
La svolta, almeno sul piano procedurale, è arrivata quando lo studio di amministrazione immobiliare gestito dal professionista anagnino Paolo Costa ha formalizzato la segnalazione attraverso una PEC. Solo a quel punto gli operatori Acea si sono recati sul posto per effettuare un sopralluogo tecnico.
Tuttavia, nonostante la verifica diretta dello stato dei luoghi, l’azienda non ha ancora proceduto con un intervento risolutivo. Una situazione che lascia nell’incertezza i residenti e alimenta le preoccupazioni per l’evolversi della situazione, soprattutto considerando che le previsioni meteorologiche non escludono nuove precipitazioni.
Il caso di Via San Magno solleva interrogativi più ampi sulla manutenzione preventiva delle infrastrutture urbane e sulla tempestività degli interventi in situazioni di emergenza. I cittadini di Anagni attendono ora risposte concrete da parte delle autorità competenti.