Un pomeriggio dedicato alla memoria femminile e alla lotta contro la violenza di genere ha animato la Biblioteca Comunale “Danilo Testa” di Serrone, dove si è svolta la presentazione del libro “La Femminanza” di Antonella Mollicone. L’evento ha rappresentato non solo un momento letterario, ma un’occasione di riflessione profonda su temi di stretta attualità che continuano a segnare la vita di troppe donne.
Ad aprire i lavori è stata il Consigliere con delega alle Politiche Sociali Claudia Damizia, che ha proposto una riflessione sentita e puntuale sulla violenza di genere, sottolineando come sia fondamentale promuovere consapevolezza e strumenti culturali per contrastare un fenomeno che non accenna a diminuire. Le sue parole hanno dato il tono a un incontro che ha saputo coniugare cultura, storia e impegno civile.
Un viaggio nella storia delle donne ciociare
Il cuore della serata è stato rappresentato dalla presentazione del volume “La Femminanza”, definito dalla stessa Antonella Mollicone come un “manifesto di resistenza e resilienza delle donne della cerchia”. Il libro racconta le vicende di un gruppo di donne ciociare degli anni ’20 del Novecento, figure che hanno incarnato forza, dignità e capacità di resistenza in un’epoca in cui la condizione femminile era segnata da limitazioni e pregiudizi.
L’autrice, accompagnata dal Professor Cacciola, ha illustrato con grande accuratezza la genesi del libro e gli avvenimenti storici e personali che ne hanno ispirato la stesura. Un racconto che affonda le radici nel territorio ciociaro e che restituisce voce a donne spesso dimenticate dalla storia ufficiale, ma il cui contributo è stato determinante per costruire il tessuto sociale e culturale delle nostre comunità.
La testimonianza che commuove: dalla sofferenza alla rinascita
Uno dei momenti più intensi e toccanti della serata è stato l’intervento di Sandra Tagliaboschi, Presidente dell’associazione Libero Sorriso, realtà attiva sul territorio nel sostegno alle donne vittime di violenza. Monica Ward ha interpretato la testimonianza di una donna che ha vissuto sulla propria pelle l’incubo della violenza domestica e che, grazie al supporto dell’associazione, ha intrapreso il difficile percorso dalla sofferenza alla rinascita.
Le parole di questa donna, pur nella loro drammaticità, hanno rappresentato un messaggio di speranza: è possibile uscire dal tunnel della violenza, ma solo se la rete di supporto è solida, accessibile e capace di accogliere chi chiede aiuto. L’associazione Libero Sorriso si conferma ancora una volta un punto di riferimento prezioso per il territorio.
Il libro distribuito gratuitamente ai partecipanti
Grazie al contributo ottenuto per il sostegno all’editoria, il Comune di Serrone ha potuto acquistare numerose copie del libro “La Femminanza”, donate ai partecipanti all’incontro. Un gesto significativo che ha permesso a molti cittadini di portare a casa non solo un volume, ma uno strumento di conoscenza e riflessione. Una copia è stata consegnata anche alla Dirigente Scolastica presente, per arricchire il patrimonio della Biblioteca dell’Istituto e renderla disponibile agli studenti.
All’iniziativa ha portato i propri saluti istituzionali anche l’Assessore provinciale Luigi Vacana, che ha sottolineato il valore culturale e sociale di eventi come questo, capaci di coniugare letteratura, storia e impegno civile.
Le parole del Sindaco e del Consigliere Damizia
Il Sindaco Giancarlo Proietto ha espresso orgoglio per aver ospitato un momento culturale di tale spessore: «Siamo orgogliosi di ospitare momenti culturali che arricchiscono la nostra comunità e che affrontano temi fondamentali per la crescita civile. La presentazione di questo libro non è solo un’occasione letteraria, ma un invito a riscoprire la forza delle nostre radici e il valore delle storie delle donne che hanno contribuito a costruire il nostro territorio. Come Amministrazione continueremo a sostenere la cultura come strumento di consapevolezza e di libertà».
Il Consigliere Damizia ha aggiunto parole di forte impegno sociale: «Questi momenti sono fondamentali per mantenere alta l’attenzione su un problema che continua a colpire troppe donne. Il nostro impegno deve essere quotidiano e tangibile. Abbiamo l’obbligo di investire nell’educazione: dobbiamo insegnare ai nostri figli il rispetto, l’uguaglianza e la comprensione della diversità. L’educazione è il vaccino più potente contro il pregiudizio e la sopraffazione. Dobbiamo garantire che la rete di supporto sia solida, accessibile e ben finanziata. I centri antiviolenza, le case rifugio, le linee telefoniche di aiuto non sono optional: sono l’ancora di salvezza per chi sta cercando di fuggire da un incubo».
Un pomeriggio che ha lasciato il segno, ricordando a tutti che la lotta contro la violenza di genere passa anche attraverso la cultura, la memoria e la capacità di fare rete sul territorio.




