Dal primo febbraio 2026, i turisti che visiteranno alcuni tra i principali siti di Roma dovranno pagare un piccolo ticket d’ingresso. Lo ha annunciato il sindaco Roberto Gualtieri in conferenza stampa presso la Sala Esedra: la novità riguarda sei luoghi finora gratuiti, tra cui la Fontana di Trevi – dove l’ingresso davanti al catino costerà due euro –, la Villa di Massenzio, il Museo Napoleonico, il Museo Carlo Baracco, il Museo Pilotti e il Museo Canonica.
Il provvedimento non interesserà i cittadini romani e i residenti della città metropolitana, che potranno continuare a entrare gratuitamente in tutti i musei e siti monumentali della capitale, come sottolineato dallo stesso sindaco Gualtieri.
L’obiettivo è duplice: contenere il flusso di visitatori nei siti più affollati e reperire risorse per il miglioramento dell’offerta culturale e dei servizi turistici. Secondo le stime comunali, i piccoli ticket potrebbero generare entrate complessive per circa 20 milioni di euro.
Già da oltre un anno, il deflusso dei visitatori è stato contingentato: in alcuni luoghi come la Fontana di Trevi, il tetto massimo di persone presenti contemporaneamente è fissato a 400. Con l’introduzione del biglietto, saranno create due corsie distinte: una per i residenti, gratuita, e una per i turisti, con possibilità di pagamento anche tramite carta di credito.
Il provvedimento, caldeggiato dall’assessore al Turismo e Grandi Eventi Alessandro Onorato, nasce anche dalla necessità di salvaguardare la Fontana di Trevi, il celebre capolavoro tardo-barocco di Nicola Salvi. Solo nei primi sei mesi del 2025, la fontana ha registrato oltre 5 milioni e 300mila visitatori, superando il numero totale di ingressi del Pantheon nell’intero 2024 (4.086.947).
Le risorse raccolte grazie al ticket saranno destinate a potenziare l’accoglienza, la manutenzione e i servizi offerti ai visitatori, con l’obiettivo di rendere l’esperienza culturale a Roma più sostenibile e ordinata, senza penalizzare i cittadini residenti.




