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    Maxi frode fiscale da 70 milioni: operazione della Guardia di Finanza in tutta Italia

    oltre 200 finanzieri eseguono sequestri e perquisizioni su scala nazionale per smantellare un'associazione a delinquere operante con crediti fiscali fittizi; nel mirino anche aziende con sede a Colleferro, Frascati e Velletri. Nessun provvedimento e/o perquisizione - invece - per aziende operanti in provincia di Frosinone, come spiega il Ten. Col. Maria Concetta Di Domenica, che ha coordinato le indagini
    6 Febbraio 20253 Mins Read
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    Guardia di Finanza
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    Un’operazione su scala nazionale

    Un’imponente operazione della Guardia di Finanza ha colpito un’associazione a delinquere dedita a frodi fiscali per un valore di quasi 70 milioni di euro. L’intervento, eseguito su tutto il territorio nazionale dal Comando Provinciale di Reggio Emilia con il supporto di numerosi Reparti del Corpo, è avvenuto su delega della locale Procura della Repubblica, sotto la direzione del Procuratore Capo Calogero Gaetano Paci.

    Le perquisizioni personali e locali, attualmente in corso, mirano al sequestro preventivo per equivalente di beni mobili, immobili, crediti e altre disponibilità degli indagati, frutto dell’illecito schema fiscale. Contestualmente, sono stati notificati gli avvisi di garanzia ai soggetti coinvolti.

    Un sistema di frode articolato

    L’ordinanza del GIP di Reggio Emilia ha interessato 87 persone fisiche, su un totale di 179 indagati, e 4 società, tra cui due aziende reggiane, una con sede a Milano e una di diritto tedesco. Il sodalizio criminale, con base operativa a Reggio Emilia, operava attraverso società fittizie (le cosiddette “cartiere”) e l’emissione di fatture false. Grazie a questi stratagemmi, creava crediti d’imposta fittizi, utilizzati per indebite compensazioni con debiti tributari reali delle aziende coinvolte, le quali, a loro volta, versavano una percentuale dei crediti ricevuti all’organizzazione.

    Parte degli introiti veniva prelevata in contanti attraverso una rete di “prelevatori” specializzati, mentre la restante somma veniva trasferita su conti esteri per essere riciclata.

    Coinvolte oltre 400 aziende

    Il sistema fraudolento ha visto la partecipazione di circa 400 aziende, di cui 40 con il ruolo di “cartiere”, emittenti di fatture false, e 369 beneficiarie delle indebite compensazioni. La rete illecita ha coinvolto anche professionisti appartenenti a diversi ordini, tra cui commercialisti e notai, al momento non raggiunti da misure cautelari.

    Tra gli indagati figura un soggetto già sottoposto a misura cautelare lo scorso 14 gennaio per un’altra operazione della Guardia di Finanza contro il narcotraffico internazionale.

    Un’azione su larga scala

    L’operazione ha interessato 28 province italiane, tra cui Reggio Emilia, Bologna, Torino, Milano, Roma e Napoli.

    “Nessun provvedimento e/o perquisizione è in corso – al momento – a Frosinone e provincia – ha spiegato il Ten. Col. Maria Concetta Di Domenica della Guardia di Finanza, che ha coordinato le indagini – si tratta, infatti, di una informazione errata dovuta al fatto che per un breve periodo di tempo alcuni degli indagati hanno risieduto in provincia di Frosinone”.

    in Gli investigatori hanno utilizzato strumenti avanzati di intercettazione telefonica e una minuziosa analisi documentale e bancaria per ricostruire l’intera rete criminale, riconducibile a un’amministrazione occulta basata a Reggio Emilia.

    Il contrasto alle frodi fiscali

    L’azione della Guardia di Finanza conferma l’impegno dello Stato nella lotta contro le frodi fiscali, in particolare nel contrasto alle indebite compensazioni e alla circolazione di crediti d’imposta fittizi. Resta fermo il principio della presunzione di innocenza, sancito dall’articolo 3 del D. Lgs. 188/2021, per cui la colpevolezza degli indagati potrà essere accertata solo in caso di sentenza irrevocabile di condanna.

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