Il 29 dicembre del 1170, sotto i colpi delle armi di quattro cavalieri, moriva tragicamente Thomas Becket, il celebre arcivescovo e santo inglese.
Il Museo della Cattedrale di Anagni è particolarmente legato a questo personaggio e nel percorso di visita, oltre al famoso Oratorio con le pitture medievali, si possono ammirare diversi oggetti preziosi a lui legati come il famoso cofanetto-reliquiario decorato in smalti di Limoges.
Quest’anno il Museo ha ricordato il suo martirio con una rievocazione dell’assassinio nella Cattedrale di Santa Maria Annunziata grazie alla collaborazione dei figuranti delle contrade anagnine, sempre disponibili e ben felici di contribuire a far rivivere la storia di Thomas e del suo re, e ieri l’altro – domenica 29 dicembre – con uno spettacolo teatrale davvero intenso e di grande impatto.
Nella splendida cornice della Sala del Trono di Palazzo Doria Pamphilj a Roma, si è tenuta – infatti – l’anteprima esclusiva dell’opera teatrale “La Bilancia di Dio”, scritta e interpretata da Alice Salvoldi, una story-teller che si occupa da molti anni di teatro di narrazione, e con le musiche di Maurizio Picchiò, batterista e multistrumentista, esperto di strumenti musicali antichi. L’opera ripercorre tutta la vita di san Thomas Becket, la sua amicizia con il re Enrico II e poi la nomina ad arcivescovo di Canterbury, lo scontro con il re fino al tragico epilogo della sua cruenta uccisione.
Alice Salvoldi dice: «Il teatro di narrazione è il mio lavoro da molti anni. È la prima volta, però, che scelgo di raccontare un fatto storico documentato. Da quando l’ho incontrata, la storia di Thomas mi ha legato a sé. Mi interessava e basta. Durante gli anni in cui ho vissuto in Inghilterra (1999-2005) ho visitato Canterbury molte volte. Ho passeggiato nella cattedrale, lontano dai gruppi di turisti, sotto la croce che intreccia la spada, lì dove è caduto. Ho immaginato il buio di quel pomeriggio, la paura dei monaci, il clamore della città sotto assedio. Vent’anni dopo, questa storia è diventata uno spettacolo, frutto di una ricerca storica, letteraria, musicale e anche personale, perché quando racconti, che tu lo voglia o no, racconti sempre un po’ di te».
La voce di Alice ha accompagnato il pubblico attraverso i vari episodi, alternando momenti allegri e conviviali alla tensione dei primi scontri fino al dolore e l’inquietudine del momento in cui i cavalieri di Enrico II entrarono nella cattedrale di Canterbury e uccisero l’arcivescovo di fronte l’altare. Le musiche di Maurizio Picchiò hanno sottolineato i momenti più intensi e hanno permesso di vivere in pieno la narrazione, consentendo ai molti invitati di tornare idealmente nell’Inghilterra del XII secolo. Ad Alice e Maurizio vanno i più vivi complimenti per lo stupendo lavoro svolto e il grande valore dell’opera, scritta con passione e dedizione.
Il Museo della Cattedrale ringrazia i padroni di casa, Gesine Doria Pamphilj e Massimiliano Floridi, per aver concesso di mettere in scena l’anteprima in una delle principali sale degli appartamenti di famiglia del Palazzo di via del Corso a Roma, dimora di principi e principesse sin dal Seicento. Inoltre uno speciale ringraziamento va alla TDS Immobiliare s.r.l.u. di Antonio de Santis e all’avvocato Athos Russo che hanno creduto in questa idea e finanziato la sua realizzazione: senza la loro attiva collaborazione e il vivo interesse, come i mecenati di un tempo, il Museo non avrebbe potuto portare avanti questo progetto culturale così importante per la città di Anagni e la sua cattedrale.
Diamo quindi appuntamento al prossimo anno, il 2020, quando ricorreranno gli 850 anni del martirio di san Thomas Becket e lo spettacolo sarà messo in scena ad Anagni, la città dove la memoria del santo inglese è più forte e che sin da subito fu coinvolta nel suo culto.
articolo e foto di Davide Angelucci