La Squadra Mobile della Questura ha dato esecuzione all’ordinanza di misura cautelare emessa dall’Autorità Giudiziaria nei confronti di una quarantottenne per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Il provvedimento giunge a coronamento di accurate indagini, avviate nel 2020 e condotte dalla Polizia di Stato in collaborazione con la P.G. della Polizia Penitenziaria di Cassino, che hanno consentito di accertare che, all’interno del menzionato Istituto, alcuni detenuti, attraverso l’uso di telefoni cellulari illegalmente detenuti, mantenevano contatti con l’esterno, pianificando acquisti di droga che a loro volta cedevano dietro compenso ad altri detenuti reclusi.
La sostanza stupefacente veniva introdotta all’interno della casa circondariale da conviventi e familiari, occultata all’interno di indumenti, pietanze o riposta nei pacchi consegnati nel corso dei colloqui.
Il fiorente mercato della detenzione di telefoni cellulari che i detenuti riescono ad ottenere all’interno del carcere, cresciuto in questi anni in modo esponenziale, oltre far godere di un ruolo decisionale il possessore, decidendo lo stesso a chi concedere la facoltà di far comunicare, gli permette anche di ottenere denaro per il servizio offerto che viene elargito dai familiari, attraverso ricariche su carte di credito prepagate.
A completamento dell’attività d’indagine espletata, la Squadra Mobile, oltre a dare esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare nei confronti della quarantottenne, ha altresì deferito all’A.G. in stato di libertà altre cinque persone, indagate in concorso per spaccio di sostanze stupefacenti.