Durante il seminario, nell’ambito del progetto denominato “contributi dell’Arma dei Carabinieri alla formazione della cultura della legalità”, i Carabinieri hanno toccato i temi più svariati come il bullismo e cyber bullismo, l’uso consapevole dei social network e le violazioni del codice rosso con esplicito riferimento allo stalking.
In particolare i militari si sono soffermati sull’argomento, molto sentito tra i ragazzi, quale quello della guida in stato di ebrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti con le conseguenze che ne derivano come il ritiro e la sospensione della patente di guida, oltre a quelle di natura sociale e sanitarie personali. I giovani, inoltre, hanno destato particolare interesse sui temi dell’uso dei telefonini durante la guida e alle violazioni del Codice della Strada. Infine l’attenzione si è spostata sulle conseguenze che possono derivare durante e dopo le serate libere nella cosi detta “movida”. Si è evidenziata la necessità di collaborazione della popolazione con le autorità ed in particolare con le forze di polizia. Sulla necessità, cioè, di testimoniare un determinato fatto costituente reato, che non significa fare la spia o non parlare (omertà), su cui si basano le associazioni a delinquere, ma è un preciso dovere di ogni cittadino per una vera cultura della legalità.
Durante l’incontro, inoltre, sono state illustrare le varie specializzazioni che fanno parte dell’Arma dei Carabinieri dislocate su tutto il territorio nazionale ed anche internazionale. In particolar modo i Carabinieri si sono soffermati sull’Arma Territoriale, quella più vicino alla popolazione con le sue oltre cinquemilacinquecento Stazioni, proprio come quella di Anagni.
Il motto “aiutateci ad aiutarvi” è quello lanciato dai Carabinieri, anche attraverso il numero unico di emergenza 112 che raccoglie tutti i numeri di emergenza preesistenti, che rappresenta una sinergia ed è il primo passo verso una fattiva collaborazione.