Un’indagine lunga tre anni
Nella mattinata di ieri, 14 febbraio, è stata eseguita un’ordinanza di applicazione di misure personali e reali, emessa dal GIP del Tribunale di Roma su richiesta della Procura di Roma – Direzione Distrettuale Antimafia. L’operazione è il risultato di un’indagine avviata nel 2021, che ha portato alla scoperta di un vasto traffico illecito di rifiuti speciali e non, gestito in violazione delle normative ambientali.
Il traffico di rifiuti tra Roma e Latina
L’organizzazione operava nei territori delle province di Roma e Latina, conferendo illecitamente i rifiuti in centri di raccolta del capoluogo pontino senza alcuna tracciabilità. Il traffico, che ha coinvolto 73 persone, riguardava oltre 540 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi, tra cui soprattutto batterie al piombo.
Arresti e sequestri
L’operazione è stata condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, con il supporto dei Gruppi Forestali di Roma e Latina, della Polizia Locale di Roma Capitale e della Polizia Metropolitana di Roma. Il GIP ha disposto gli arresti domiciliari per 4 persone, oltre al sequestro preventivo di tre aziende e di circa 50 automezzi coinvolti nel traffico illecito.
Un colpo alle ecomafie
L’operazione rappresenta un duro colpo alle ecomafie, che continuano a sfruttare il mercato illegale dei rifiuti per generare profitti illeciti. Il coordinamento tra le forze dell’ordine e la magistratura ha permesso di individuare e smantellare una rete criminale ben radicata nel territorio, confermando l’importanza di un’azione decisa a tutela dell’ambiente.