A seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno dato esecuzione all’ordinanza con la quale il G.I.P. del locale Tribunale ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di due soggetti residenti ad Albano Laziale (Roma) e Alvito (FR) per le ipotesi di reato di usura, tentata estorsione e esercizio abusivo dell’attività finanziaria.
Il provvedimento è stato adottato all’esito delle indagini svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di finanza di Roma, le quali – originate dalla denuncia presentata da una presunta vittima di usura – hanno consentito di appurare che i due indagati, nel corso del tempo hanno concesso credito nei confronti di 8 persone, facendosi promettere interessi usurai fino al 202% annuo e nei confronti di ulteriori 13 beneficiari ed esercitando abusivamente l’attività finanziaria, in violazione di quanto disposto dall’art. 132 del D. Lgs. 385/1993.
In particolare, attraverso il meccanismo passaparola, soggetti bisognosi si rivolgevano ai due indagati ai quali restituivano in rate, settimanali o mensili, il capitale illecitamente “prestato” e la quota di interessi richiesti sullo stesso.
Sulla base degli elementi di prova raccolti, il G.I.P. ha ritenuto raggiunta la gravità indiziaria in ordine ai delitti contestati, a testimonianza dell’efficacia dell’azione svolta dalla Procura della Repubblica e dalla Guardia di Finanza di Roma contrasto del fenomeno dell’usura, odiosa pratica criminale che tende a far ottenere ingenti guadagni, sfruttando lo stato di bisogno di soggetti in grave difficoltà.
Nel corso delle perquisizioni effettuate presso le abitazioni degli indagati sono stati, inoltre, rinvenuti e sequestrati 3.000 euro in contanti e 2 orologi di pregio.
Il provvedimento è stato emesso nell’ambito della fase delle indagini preliminari, allo stato delle attuali acquisizioni probatorie e, in attesa di giudizio definitivo, vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati.
Nuovi arresti per usura nel Lazio tra i Castelli ed il frusinate, Codici: “al fianco delle vittime“
L’usura non molla la presa, anzi. Lo conferma l’operazione con cui la Guardia di Finanza di Roma ha smantellato un giro di strozzini truffatori che agivano tra i Castelli ed il frusinate. A seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, le Fiamme Gialle, dando esecuzione all’ordinanza del Gip del Tribunale, hanno arrestato due persone residenti ad Albano Laziale (Roma) ed Alvito (Frosinone). Entrambe sono finite ai domiciliari con l’accusa di usura, tentata estorsione ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria. Sul caso interviene l’associazione Codici, pronta a fornire assistenza legale alle vittime.
“Questa vicenda – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – conferma quanto sia diffuso il pericolo usura. A nostro avviso, però, non è l’unico aspetto che merita una riflessione. Ad esempio, non si può ignorare la semplicità con cui si arriva agli strozzini. In questa vicenda, così come in altre che stiamo seguendo, è bastato il passaparola per far mettere in contatto le vittime con gli indagati. Da lì si è passati ai prestiti, concessi con interessi usurai fino al 202% annuo. È importante evidenziare poi un’altra questione, che non è assolutamente secondaria, anzi, nasce tutto da lì: le indagini sono partite dalla denuncia di una delle vittime. Questo dimostra l’importanza di denunciare e di ribellarsi ai propri aguzzini. Non è facile, soprattutto quando si ricevono minacce, ma è fondamentale ed in questo percorso si può contare sullo Stato, sulle forze dell’ordine e sulle associazioni, come la nostra, che sono impegnate a fornire assistenza e tutela a chi è in mano agli strozzini o si trova in una situazione difficile, come il sovraindebitamento”.
L’associazione Codici è impegnata da anni in un’attività di assistenza legale per le vittime di usura e per i soggetti in sovraindebitamento. È possibile segnalare il proprio caso e richiedere aiuto telefonando al numero 06.55.71.996 oppure scrivendo all’indirizzo e-mail segreteria.sportello@codici.org.