Il 12 settembre scorso, alle ore 03,00 a Frosinone ed Isola del Liri era scattata l’operazione denominata SHQIPONJA (Aquila in lingua albanese), condotta dai Carabinieri della Stazione di Isola del Liri e del Norm di Sora e coordinata dalla Procura della Repubblica di Cassino.
Più di 40 militari, donne e uomini della Compagnia Carabinieri di Sora, due unità cinofile del Nucleo Cinofili Carabinieri di Roma Santa Maria di Galeria, con i cani Dingo e Gipsy, erano stati impegnati in una serie di perquisizioni e nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare – emessa dal GIP del Tribunale di Cassino. Quattro i cittadini albanesi che erano stati individuati dagli investigatori.
Un gruppo criminale che era dedito allo spaccio di grandi quantità di sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina. Nei loro confronti tre misure dell’Obbligo di firma presso i Comandi dell’Arma e la misura degli arresti domiciliari per A.F., ossia colui che era risultato uno dei promotori dell’attività. Le indagini erano iniziate a maggio del 2021 a seguito del fermo di E.F. che venne trovato in possesso di alcuni grammi di cocaina in Isola del Liri.
Nel corso degli accertamenti effettuati nei giorni precedenti all’operazione, all’inizio di settembre scorso, i Carabinieri di Sora avevano appreso che proprio quel E.F. che aveva fatto iniziare l’indagine, tra l’altro padre di A.F., e quinto soggetto destinatario della misura cautelare personale in quanto anche lui al vertice del gruppo criminale insieme al figlio, da alcuni mesi si trovava in Albania. Proprio in funzione del ruolo gerarchicamente sovraordinato, il GIP aveva disposto a loro carico le misure più afflittive.
Questi, che abitavano in Frosinone, contattavano i clienti utilizzando dei telefoni cellulari con utenze intestate a persone inesistenti, ottenuto attraverso dealer compiacenti, senza alcuna conversazione. Gli squilli effettuati costituivano un codice noto agli interlocutori e che i Carabinieri, con il proseguire delle investigazioni, erano riusciti a decifrare.
Come si ricorderà, nel corso delle perquisizioni, presso l’abitazione di M.C., un 52enne italiano di Isola del Liri, affiliato al gruppo criminale e già arrestato in flagranza nel corso delle indagini, i Carabinieri e le due unità cinofile avevano rinvenuto e sequestrati una ingente quantità di cocaina, circa 65 grammi, materiale per il confezionamento di dosi, un bilancino e più di 1000 €uro provento di spaccio, tutto sequestrato. L’uomo era stato nuovamente tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti ed associato alla Casa Circondariale di Cassino a disposizione dell’A.G. informata.
Dal 12 settembre sono state attivate tutte le fonti informative e di cooperazione internazionale, al fine di monitorare l’eventuale passaggio dell’uomo in “area Schengen”, attraverso una fitta rete di relazioni e comunicazioni informatiche con le forze di polizia europee, per riuscire a chiudere il cerchio intorno al gruppo criminale, ed arrestare uno dei suoi promotori.
Ed è proprio in questa rete, tesa, che è caduto il 62enne, intercettato alla frontiera mentre stava rientrando in Italia dal porto di Bari su una nave partita da Durazzo la sera del 23 settembre e giunta alle prime ore del mattino successivo. Ad accoglierlo il personale dell’Ufficio Polizia di Frontiera presso lo Scalo Marittimo di Bari che ha provveduto alla notifica dell’Ordinanza di Custodia Cautelare Personale e alla traduzione presso il domicilio in Frosinone dove dovrà rimanere agli arresti in attesa delle udienze del Procedimento Penale.
Importante segnalare come anche E.F., nel corso delle indagini, in particolare nel mese di luglio 2021 ad Isola del Liri, era stato arrestato nella flagranza di una cessione di cocaina dai Carabinieri di Isola e di Sora. Nel corso della perquisizione effettuata poi presso l’abitazione in Frosinone, un appartamento all’epoca occupato abusivamente, erano stati rinvenuti circa 60 grammi di cocaina e sequestrati 29’500,00 €uro, quale provento dell’attività di spaccio.
Un altro tassello importante quello messo a segno in queste ore che chiude il primo cerchio intorno a questo gruppo criminale, nell’attesa di giudicarne la reale responsabilità nel corso dei procedimenti penali che a loro carico sono già pendenti ed in trattazione.