“Mentre è in corso un processo di potenziamento, implementazione e realizzazioni di nuovi servizi e di nuove strutture nel sistema sanitario territoriale, attraverso una nuova programmazione da parte della Regione Lazio e della Asl e di confronto con i comuni, l’amministrazione comunale di Ferentino pare essere disinteressata a qualsiasi azione tesa a migliorare le prestazioni e le cure per i suoi cittadini, così come testimoniato anche dalla mancanza di un assessore delegato alla sanità”.
Lo dichiarano in una nota i consiglieri di minoranza Alfonso Musa, Fabio Magliochetti, Giancarlo Lanzi e Antonio Pompeo, che evidenziano: “Nello scorso mese di novembre, su nostra iniziativa e per venire incontro allo stato di profonda insoddisfazione manifestato dalla popolazione, avevamo richiesto un consiglio comunale specifico nel quale è stata approvata all’unanimità una mozione nella quale si impegnava il sindaco ad attivarsi immediatamente e con forza presso la Regione Lazio e presso l’ASL di Frosinone per migliorare l’offerta sanitaria e Casa della Comunità, in particolare attraverso l’implementazione della prevista Casa della Comunità HUB di Ferentino e la predisposizione di uno studio di fattibilità per la realizzazione di un Ospedale nel territorio di Ferentino, in zona Stazione, con funzioni integrate e complementari con l’Ospedale Spaziani di Frosinone”.
“Sono trascorsi tre mesi da qual consiglio e la situazione è rimasta al punto di partenza. Ossia, niente risultati per Ferentino e il suo circondario. Nel frattempo però sono accaduti dei fatti che rendono l’inerzia dell’attuale maggioranza, addirittura dannosa e che fa retrocedere il nostro territorio rispetto ad altri comuni. Il primo dicembre c’è stato l’incontro alla ASL dei sindaci convocati dal Commissario straordinario per l’illustrazione del quadro attuale della sanità ciociara dal quale partire per la definizione del nuovo atto aziendale da approvare entro breve termine; il sette dicembre la Giunta regionale ha deliberato nuovi interventi per gli Ospedali di Frosinone, Alatri, Cassino, Sora ( con 14 posti letto di oncologia di Sora dislocati ad Anagni); ha inoltre previsto l’investimento di oltre 960 milioni di euro per la costruzione di cinque nuovi ospedali; successivamente ha deliberato 17 nuove Case di Comunità e il 18 gennaio scorso ha stanziato altri 14 milioni di euro per il Giubileo da destinare agli Ospedali di Frosinone, Sora, Cassino ed Alatri”.
“Questo significa che se le amministrazioni locali fanno sentire il loro peso e si fanno carico delle necessità dei cittadini, si possono ottenere quelle risposte necessarie a soddisfare bisogni primari. Ma occorre muoversi. A Ferentino non si è fatto, ecco perché i risalutati sono pari zero”.
“A questo punto – aggiungono gli esponenti della minoranza – abbiamo deciso di presentare un’interrogazione scritta al sindaco Fiorletta per conoscere i motivi di tanta inerzia e soprattutto sapere quali azioni, se ci sono, intende intraprendere nei riguardi della Asl di Frosinone per ottenere la realizzazione della Casa Comunità HUB di Ferentino, struttura sanitaria di riferimento per una popolazione di 50.000 abitanti che prevede:presenza medicah24 – 7 giorni su 7 anche attraverso l’integrazione della Continuità Assistenziale; presenza infermieristicah12 – 7 giorni su 7 (fortemente raccomandata la presenza infermieristica h24 – 7 giorni su 7); équipe multiprofessionali(Medico di Medicina Generale, PLS, Continuità Assistenziale, Specialisti Ambulatoriali Interni (SAI) e dipendenti, Infermieri e altre figure sanitarie e socio sanitarie) e soprattutto quali azioni che intende intraprendere nei confronti dell’ASL di Frosinone per ottenere la effettiva realizzazione dello studio di fattibilità dell’Ospedale in zona Stazione a servizio dell’intero territorio provinciale”
“Attendiamo una risposta in tempi brevi – concludono Musa, Magliocchetti, Lanzi e Pompeo – soprattutto l’aspettano i cittadini che sono stanchi e sfiduciati rispetto a un governo cittadino che non considera le richieste fondamentali di una popolazione, deprime settori come il commercio, mette le mani nelle tasche delle persone e si limita a una gestione ordinaria e al ribasso della cosa pubblica. Così non può andare”.