Spettacolizzare la morte è già cosa di per sé deprecabile. Spettacolizzare la morte di un bambino di 12 anni lo sarebbe stato ancor di più. Poco cale se a riprendere la scena siano adulti o coetanei e se sia stato un caso che gli ultimi terribili istanti di un bambino che precipita da una terrazza al quarto piano siano stati tristemente filmati mentre si era intenti a riprendere altro e per altre adolescenziali ragioni.
Ed è stato un caso crudele e beffardo quello che ha ‘voluto’ che proprio nell’istante in cui il dodicenne di Centocelle lanciava il suo ultimo grido prima di schiantarsi al suolo, un gruppo di coetanei erano proprio lì, intente a girare un video da postare su Tik Tok.
Inevitabilmente i telefonini di quelle adolescenti e di altri loro amici si sono girati verso quella scena agghiacciante intrappolando sugli smartphone quello che non dovrebbe accadere mai.
Nessuna intenzione, nessuna colpa, solo un caso. Che però poteva, anzi sicuramente, sarebbe diventato virale in tempo reale rimbalzando da smartphone a smartphone.
I Carabinieri giunti sul posto hanno subito notato quel gruppo di ragazzini e pur nel tumulto generale hanno intuito o anche solo ipotizzato che su quei telefonini potessero esserci immortalati scene o momenti di una tragedia che doveva restare solo di chi la viveva e l’aveva vissuta.
Quelle ipotesi sono state confermate. La morte del dodicenne di Centocelle era stata filmata. Attimo per attimo, strazio per strazio. Immagini, quelle riprese dai telefonini, che non avevano nessuna rilevanza per le indagini tanto da non essere state neanche acquisite.
Ma solo rimosse. Tutte. I militari, dopo aver esaminato i dispositivi ed intimato ai ragazzi di cancellare immediatamente quel video che assolutamente non doveva circolare in rete, hanno anche proceduto all’identificazione degli adolescenti.
Di quella tragedia non dovrebbe esserci traccia in rete, tuttavia se il video dovesse circolare, i primi ad essere convocati in caserma e rischiare una denuncia, sarebbero proprio quei ragazzi identificati dai militari.
Non si cancella lo strazio, ma almeno si è evitato di farlo diventare uno show. L’umanità e la sensibilità dei Carabinieri in servizio ha prevalso sulla divisa. Per quel bambino, per i suoi familiari, per chiunque abbia un cuore che comprende lo strazio senza necessariamente vederlo in diretta. È già terribile così.