In questi giorni gli agricoltori di tutta Europa si stanno mobilitando per chiedere all’Unione Europea di ripensare le misure sulla sostenibilità del settore agroalimentare. In più si stanno registrando proteste della categoria contro l’aumento del prezzo del gasolio e il divario tra prezzi pagati ai produttori e quelli dei prodotti sul mercato. Le “proteste dei trattori”, come sono state chiamate dai giornalisti, hanno visto scendere su strada gli agricoltori di Francia, Germania, Romania, Belgio, Polonia e Italia.
Anche gli agricoltori di Anagni stanno partecipando alle proteste, contribuendo a difendere le ragioni e le esigenze di una categoria importante per l’economia del territorio. Essi precisano che “la protesta degli agricoltori è rivolta contro le autorità europee, che con gli ultimi provvedimenti adottati possono causare una crisi del settore agricolo. Ma l’agricoltura è fondamentale non solo per l’economia e la produzione, ma direttamente per la vita umana. Non si tratta di un settore che può essere affossato impunemente”.
“In Italia – spiegano ancora gli agricoltori – l’attuale governo sta attuando molteplici provvedimenti a tutela del comparto; basti pensare agli importanti risultati ottenuti dal ministro della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, contro il “cibo sintetico” ed a favore dei prodotti Made in Italy. Sottolineiamo, inoltre, che l’assessore all’Agricoltura della Regione Lazio, Giancarlo Righini, ha assicurato il suo sostegno alle nostre istanze e per questo vogliamo ringraziarlo.Mentre in Italia e nel Lazio le politiche attive del governo nazionale e regionale stanno sostenendo il settore agricolo, in Europa ci troviamo a doverci confrontare con una burocrazia poco attenta alle esigenze degli agricoltori sui territori e lontana dalla “vita reale” di un settore produttivo sempre esposto alle crisi. Le regole introdotte non tutelano la sostenibilità né difendono l’ambiente, ma mettono in ginocchio l’agricoltura europea”.